Due quindicenni aggredite e violentate nei bagni di una piscina. È il caso su cui stanno lavorando carabinieri e magistrati della procura di Cuneo dopo una denuncia da parte della mamma di una delle due ragazze.
L'episodio, come riferisce “La Stampa”, è di circa un mese fa. Le due ragazze, studentesse in una prima superiore, sarebbero state avvicinate e importunate da un gruppo di giovani, che avrebbero sottratto loro alcuni oggetti personali (occhiali, telefonino).
Per ottenerne la restituzione, entrambe - prosegue la denuncia - sono state costrette ad accompagnare i ragazzi nelle toilette, dove si sarebbero consumate le violenze.
Sulla vicenda sono in corso le indagini dei carabinieri del comando provinciale di Cuneo, coordinate dalla procura di Cuneo. Massimo riserbo vista l'età delle vittime e l'estrema delicatezza della vicenda.
Le due ragazze, studentesse di prima superiore, si erano trattenute nell'impianto acquatico un pochino di più delle altre loro amiche per concedersi un ultimo bagno nella calda giornata estiva. A quel punto sarebbero state avvicinate e importunate da un branco di ragazzi, i quali, tra battute volgari e gesti inappropriati, sarebbero riusciti a impadronirsi di qualche loro oggetto personale: un telefonino, un paio di occhiali. "Se li rivolete dovete venire insieme a noi nei bagni".
Alla sera la mamma di una delle quindicenni si è accorta che qualcosa non andava: ha chiesto alla figlia di confidarsi e, alla fine del racconto, ha chiamato i carabinieri. E' anche arrivata un'ambulanza, che ha portato la studentessa in ospedale per tutti gli accertamenti del caso.
Gli investigatori stanno cercando di risalire all'identità dei componenti del branco. La difficoltà delle indagini è data da una sorta di omertà, nonostante fosse pieno giorno nessuno sembra essersi accorto di quanto le due ragazze stavano subendo. Le giovani hanno solo potuto indicare come indizio l'enorme quantità di tatuaggi che i loro aguzzini avevano sul corpo.