Marsala, Palazzo VII Aprile, Sala delle Lapidi. Nello stesso luogo dove il Comune, appena tre giorni fa, ha fatto una pomposa manifestazione per conferire la cittadinanza onoraria "alla memoria" al giudice Giovanni Falcone, vittima della mafia, ieri, 13 Luglio, è stata fatta una parata, altrettanto pomposa, per il decano dei politici locali, l'ex senatore socialista Pietro Pizzo. Questo articolo potrebbe già finire qui.
L'occasione della manifestazione solenne è l'autobiografia che Pietro Pizzo ha appena dato alle stampe, con i racconti di una vita. Gli fanno fanno da cornice tutte le autorità, si scomoda pure il presidente della Regione, Nello Musumeci.
Pietro Pizzo è come Pippo Baudo, l'ultimo della generazione ancora in vita. Intorno a lui vede le nuove leve, i figli d'arte, a cominciare dal Sindaco di Marsala, Massimo Grillo, molti improvvisatori. In confronto, lui sembra un gigante.
Per un po' questa manifestazione molto surreale è una rimpatriata della bella genia socialista, per un po' c'é la corsa ad omaggiare Musumeci, capace che si ricandida. Tanto che tra i presenti c'è anche il commissario dell'Asp di Trapani, Paolo Zappalà, che i rumor dicono pronto ad andare via, dopo le polemiche scaturite a seguito dagli articoli di Tp24 sul suo coinvolgimento in un'inchiesta su alcune gare truccate.
La conferenza era prevista alle 18 e 30, poi alle 19, poi comincia dopo le 19 e 30. Il fatto è che, nel complesso di San Pietro, a due passi, il Comune organizza in contemporanea un incontro con Nicola Gratteri, il magistrato più scortato d'Italia. E quindi si aspetta che Gratteri finisca, per cominciare poi l'altro evento. Nello Musumeci, ad esempio, arriva puntuale, alle 19. "Ma ho aspettato in auto che l'incontro precedente finisse" dice. Peccato, perché poteva scendere dall'auto e andare ad ascoltare Gratteri, che ha parlato molto di mafia e politica. Il nostro presidente, invece, preferisce andare in udienza da Marcello dell'Utri.
Comunque, alle 19 e 30 passate, Musumeci entra in sala e si comincia. Il vice sindaco di Marsala, Paolo Ruggieri, se lo mangia con gli occhi, tanto lo guarda avido, neanche fosse una di quelle nonnine centenarie con il quale è solito immorartalarsi. Pizzo, che è il protagonista della serata, si mette defilato. Gli altri sembra che gli facciano il funerale da vivo. A cominciare dal Sindaco Massimo Grillo, che parla del "figlio di questa terra, che dobbiamo salutare con affetto". Parte così l'operazione nostalgia. Sempre Grillo dice che si stava meglio "quando c'erano i partiti, non c'erano nemici, si portavano grandi risultati" (come il mostruoso debito pubblico che ancora oggi ci trasciniamo dietro, ma questo Grillo non lo sa). Anche Enzo Sturiano, presidente del consiglio comunale, non si sottrae. E si scopre che lui è stato eletto consigliere comunale per la prima volta nel 2001, quando Pietro Pizzo è stato presidente del consiglio. Con eleganza, Sturiano glissa su come finì quell'esperienza, con l'arresto di Pizzo per voto di scambio. Stefano Pellegrino, deputato e avvocato di Pizzo, parla invece di "esperienza buia". Ormai comunque il mood "nostalgia canaglia" è stabilito. Sturiano incalza: "Ho voglia di prima Repubblica. Oggi c'è solo opportunismo" dice l'attuale presidente del consiglio comunale, che è di Forza Italia, è stato del Pd, dell'Mpa, di Articolo 4. Applausi. Occhi lucidi e applausi.
Nello Musumeci nel suo intervento, per parlare del festeggiato scomoda Hannah Arendt e Papa Francesco, per trattare il personaggio Pietro Pizzo, che però lui chiama tutto il tempo Rizzo, e allora ad un certo punto dice: meglio che lo chiamo Pietro. Come le cose che tornano indietro. Come gli anni '80, i socialisti, la prima Repubblica. Insomma.