Ieri sera, davanti all’assemblea congiunta deiparlamentari grillini, Giuseppe Conte ha annunciato che oggi al Senato il Movimento 5 Stelle «non parteciperà»al voto di fiducia sul decreto legge Aiuti. «Il Paese è sul baratro, la situazione è cambiata. Le dichiarazioni di Draghi non bastano» ha detto l’ex premier.
Il governo traballa, anche se con la scissione di Di Maio i numeri per andare avanti ci sarebbero lo stesso. Per ora Mattarella non vuole indire le elezioni e sembra intenzionato a tirare diritto. Draghi e Conte si sono parlati al telefono. Il premier ha ribadito al suo predecessore che il governo non può rimanere ostaggio e paralizzato dai veti. «Questo governo è nato per fare le cose, altrimenti perde di senso».
Si parla di dimissioni, ma non c’è niente di sicuro.
Una mossa che trova una levata di scudi dalla maggioranza.
"È ora di finirla con la schizofrenia galoppante". È lo sfogo del sottosegretario all'Editoria, Giuseppe Moles, intervenuto a Rainews24. "Ogni partito ha messo da parte le proprie idee. Come FI abbiamo fatto tante rinunce", ha sottolineato l'esponente azzurro, che ha aggiunto: "Noi non abbiamo paura delle elezioni".
"Non si può fare finta di niente", ammonisce Enrico Letta, che invita tutti "a assumere le proprie responsabilità", e annuncia che "è evidente che la scelta annunciata da Conte e M5s rimette in discussione molte cose". "Chiederemo di fare una verifica per capire se questa maggioranza c'è ancora o no", passa al contrattacco il leader Pd.
Con l’apertura del dialogo sociale da ieri si possono davvero concretizzare quegli obiettivi di lotta alla #precarietà e riduzione delle #tasse sul #lavoro che il Paese aspetta. Ora l’Italia ha bisogno di un Governo, non di una crisi https://t.co/zTm5CEnCDc
— Enrico Letta (@EnricoLetta) July 13, 2022