Si è tenuta ieri pomeriggio la prima assemblea provinciale di Fratelli d’Italia, a volerla organizzare il consigliere comunale di Marsala Lele Pugliese, che nel suo discorso ha voluto sottolineare come sente forte il senso di appartenenza ad un partito come quello di Giorgia Meloni e con il quale intende proseguire un percorso fatto di unità di intenti, fuori dal civismo ma dentro un partito nazionale.
Molti i presenti, dalla base del partito, alla classe dirigente con Maurizio Miceli, coordinatore provinciale, Ignazio Bilardello, coordinatore del collegio, il sindaco Nicola Catania alla sua prima uscita ufficiale per i meloniani, Livio Marrocco, che è ritornato nel suo partito, Giorgio Randazzo consigliere comunale a Mazara del Vallo e l'ex consigliere Gianpaolo Caruso.
L’introduzione di Miceli si è indirizzata a chiarire la posizione dentro la giunta del sindaco Massimo Grillo: “Abbiamo un problema tecnico: come siamo combinati a Marsala? Quando le cose non vanno e sei in maggioranza sei chiamato in causa prima di qualunque altro. Come lo fai un partito? Sul territorio, oggi c’è il Pnrr ed è l’occasione giusta per fare tante cose. A Marsala noi siamo al governo della città e non all’opposizione. Noi ci confrontiamo su cose politiche, compartecipiamo. Chiediamo a questa assemblea di affrontare un discorso importante con il sindaco di Marsala: dove dobbiamo andare?”.
La questione è tutta legata alla figura dell’assessore Michele Milazzo, entrato in giunta in quota Fratelli d’Italia e ora, dalle ultime dichiarazioni, pare essere di diretta indicazione del sindaco a cui unicamente risponderebbe. Se così davvero fosse dentro la maggioranza del sindaco si aprirebbe un problema e in quel caso, se non pronto a rimodulare la posizione, Fratelli d’Italia, che ha già chiesto al sindaco di sostituire l’assessore per indicarne uno proprio, passerebbe all’opposizione.
A difendere le posizioni di Michele Milazzo il consigliere comunale Pino Ferrandelli, non si comprende il perché ne difenda le posizioni e a zittire questa posizione dubbiosa e ambigua ci ha pensato Miceli: "Di Fratelli D’Italia può parlare solo chi è iscritto, tesserato, classe dirigente. Non può farlo il consigliere comunale Pino Ferrandelli, e sono contento che se ne sia andato”.
Incisivo l’intervento di Ignazio Bilardello che ha parlato di un partito che ha anche delle responsabilità importanti come quella di essere comunità: “ La politica è partecipazione, è fondamentale per la democrazia e la libertà. Abbiamo condiviso fin da subito questo modo di fare politica, che non è riservata a pochi ma deve essere per tutti.
Il distacco va colmato, bisogna riappropriarsi della vita da cittadino, partecipando alla vita delle città. Non ci appartiene la politica clientelare, la campagna elettorale va basata sulla progettualità”.
Miceli è soddisfatto del lavoro che il partito ad oggi ha fatto in tutta la Regione, una crescita importante tanto da avere portato tra i tesserati l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. Se la matematica non è un’opinione Fratelli d’Italia, vista la federazione con Diventerà Bellissima, oggi vanta in Sicilia il presidente, Nello Musumeci, e due assessori: Razza a Manlio Messina al Turismo. Un orgoglio di cui non andare fieri, che si potrebbe anche evitare di sbandierare visti i disastri della sanità in provincia di Trapani.
A mettere sale e pepe in questa assemblea, in cui tutti dicevano quanto sono bravi e responsabili nel fare crescere il partito, Livio Marrocco e Giorgio Randazzo. Marrocco ha chiesto, senza tanti giri di parole, la posizione di Paolo Ruggieri a Marsala, la domanda trova la sua logica nel fatto che Musumeci si è federato con il partito della Meloni, va da sé che Ruggieri e anche il consigliere Pier Giorgio Giacalone, eletto in ProgettiAmo Marsala, dovrebbero seguire quella strada.
Intervento di qualità quello di Randazzo che qualche domanda legittima la pone ai suoi colleghi di partito, nell’interesse della collettività provinciale: "se Razza è assessore del partito perché in provincia di Trapani ci sono i Dea di primo livello depotenziati? Ospedali a brandelli senza alcuna prospettiva, che fanno fatica a sopravvivere? Perché l’ospedale di Marsala da due anni è Covid e pare che la sua riconversione sia ancora lontana? Non è consentita alcuna confusione, dice, abbiamo bisogno di una classe dirigente all’altezza".
Il sindaco di Partanna, Nicola Catania, non ha tergiversato: la classe dei deputati regionali eletta e che è stata all’ARS in questi 5 anni non è stata all’altezza: “Si sono fatti i fatti propri”.
Catania potrebbe essere uno dei candidati alle regionali nella lista della Meloni, ha prima sgombrato il campo: non ha mai cambiato casacca perchè una casacca non ce l’aveva mai avuta: “Dobbiamo riconquistare la voglia di confrontarci con le comunità per stigmatizzare problemi e cristallizzare soluzioni. Bisogna arricchire le comunità, farsi portavoce di progettualità e di idee, nessun gioco a rimpiazzare ma farci carico di iniziative vere e rilanciare le azioni amministrative”.
Durante l’assemblea è stata ricordata l’onorevole Franca Maria Buccellato scomparsa nel 2019, presenti le figlie e le nipoti, e alla quale il circolo di Marsala è intitolato. Circolo che da ieri pomeriggio ha un presidente e si tratta di Michele De Bonis.
Rossana Titone