La Regione sta trasferendo ai confidi siciliani somme pari a venti milioni di euro non solo per rafforzare i fondi rischi, e quindi aiutare le imprese ad accedere al credito, ma anche per erogare direttamente risorse alle imprese danneggiate dal Covid che, ancora oggi, pagano le conseguenze di un sistema, quello generato dalla pandemia, che, purtroppo, ha gravato in maniera pesante sull’economia. E’ quanto ha annunciato l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, nel corso di un
incontro, a Palermo, nella sede dell’Ars a palazzo dei Normanni, con il presidente regionale Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti, resosi necessario per un confronto sugli ultimi passaggi del Def che sarà sottoposto all’attenzione del Parlamento
regionale nei prossimi giorni.
“Una riunione proficua – sottolinea Manenti – per quanto riguarda il futuro delle imprese in tutta la nostra isola visto che stiamo parlando di un documento importante che monitora e nello stesso tempo concretizza quello che è stato fatto in questi anni
pure con riferimento al lavoro che ha sviluppato la nostra associazione di categoria assieme al Governo regionale. E parliamo anche di risultati che si sono visti soprattutto nel periodo più acuto della pandemia. L’incontro è stato altresì utile per delineare
l’ultimo scorcio di un Def che si concretizzerà anche negli anni futuri con l’auspicio che le imprese possano essere sapientemente supportate. Stiamo parlando di quelle stesse imprese che hanno bisogno di essere guidate da un’associazione come la nostra
che è sempre attenta a precorrere i tempi e ad avviare confronti con l’Amministrazione pubblica per cercare di delineare ricadute importanti per le attività produttive”.
Dal canto suo, l’assessore Armao ha spiegato che “il sistema delle imprese, producendo ricchezza e gettito fiscale, non può essere lasciato da solo considerando, tra l’altro, che dà occupazione. Dobbiamo metterci al servizio delle esigenze di questo sistema e lo abbiamo già fatto nella prima fase del nostro mandato con il rilancio dell’Irfis mediante il Fondo Sicilia e con l’attivazione di Crias-Ircac. Poi, durante la pandemia, le misure straordinarie di liquidità ci hanno consentito di mettere di immettere nel sistemaqualcosa come un miliardo di euro e tutto ciò per contrastare gli effetti della crisi.
Effetti che non sono ancora finiti ed ecco perché alcune misure sono state varate insieme alla Banca europea degli investimenti, la stessa Irfis e la Crias-Ircac. Proprio con la Bei siamo riusciti a mobilitare risorse per l’abbattimento delle passività. Il dialogo che si genera tra mondo delle imprese e Regione è positivo perché fatto di idee, proposte, confronti, critiche e tutto questo per cercare di fare nascere una Sicilia migliore”.