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30/07/2022 06:00:00

  Da Bonafede a Santangelo, i big 5 Stelle fuori dal Parlamento. Carfagna e Gelmini vanno con Calenda

Passa la linea di Beppe Grillo all’interno del Movimento Cinque Stelle: niente deroga al doppio mandato. Resteranno fuori dunque alcuni big, da Paola Taverna a Vito Crimi, non ci sarà ricandidato Alfonso Bonafede, niente seggio anche per Roberto Fico, Fabiana Dadone, Federico D'Incà, Danilo Toninelli, Riccardo Fraccaro, Giuseppe Brescia, Nunzia Catalfo, Claudio Cominardi, Gianni Pietro Girotto,  Giulia Grillo. Fuori anche il trapanese Vincenzo Maurizio Santangelo.

 

 


Potrebbero però trovare posto in altre liste, nella coalizione di centrosinistra di fatto svuotando il Movimento.
Gli esclusi dalla corsa del 25 settembre non potranno nemmeno essere candidati alle elezioni regionali o alle prossime europee, insomma finiti i due mandati si smette di fare politica elettiva.
Arrivano nel partito di Carlo Calenda, Azione, le Ministre Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna, storiche berlusconiane che hanno lasciato definitivamente Forza Italia.

Calenda non ha sciolto ancora il nodo se correre da solo o appoggiare lo schieramento di centrosinistra, a sollevare dubbi è il leader di Italia al Centro, Giovanni Toti: “Vedo che Calenda sta aggregando amici e personalità importanti della storia recente di questo Paese. Ma non ho capito francamente come si strutturerà quell'offerta politica. Non mi è chiaro cosa farà Carlo, cosa faranno gli amici di Italia viva, se si alleeranno con il Pd, all'interno del Pd quali forze della sinistra troveranno spazio. Con Calenda si condividono molti punti del programma ma con alcune forze che il segretario del Pd Letta sta mettendo insieme, abbiamo visioni molto distanti. Se solo penso alla mia regione, le divergenze sulle grandi opere, sugli impianti di depurazione, sulla sanità, sono profonde. Non so come farà Letta a conciliare un programma liberal liberista come quello di Calenda, con quelli di Speranza o della Boldrini che hanno legittimamente una visione molto diversa”.

 

 


E poi ancora ha chiarito la sua di posizione: “Io nasco nel mondo di centrodestra e governo una regione di centrodestra. Vorrei un paese che si governa come la mia regione in cui si facciano le cose e si aprano i cantieri e non ci siano discussioni sulla necessaria realizzazione di rigassificatori e impianti di smaltimenti rifiuti”.
Al via dunque il confronto con tutti i partiti sulla base del programma allestito: “ La prossima settimana riuniremo gli organi di partito per fare delle ovvie scelte, perché questa legge elettorale impone degli apparentamenti e alleanze. Parteciperemo agli incontri di chi ci chiamerà al confronto. Poi decideremo, stiamo preparando le nostre liste”.
Il passaggio della Carfagna nel partito di Calenda è stato dettato da ragioni legate all’attuale governo: “Da cittadina vorrei avere Mario Draghi premier anche nella prossima legislatura, e i sondaggi ci dicono che oltre metà degli italiani, compresi tanti elettori del centrodestra, la pensa allo stesso modo. Mi candido con Azione anche perché è il solo partito a dire apertamente che Draghi sarebbe ancora il premier ideale”.