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02/08/2022 06:00:00

Calenda tra due poli, alleanza in bilico col Pd. Renzi va da solo. Di Maio con Tabacci

 Varie le riunioni romane che si susseguono in vista delle alleanze, in bilico ancora la convergenza del partito di Carlo Calenda, Azione, verso la composizione di centrosinistra. Ed è proprio Calenda che si sta rafforzando, dopo le adesioni di Mara Carfagna e di Mariastella Gelmini, è arrivato adesso anche Paolo Russo, sempre da Forza Italia.

 

 


E da ieri sono online sul sito del Ministero dell'Interno, le istruzioni per la presentazione e l'ammissione delle candidature, sia per la Camera che per il Senato, indicate ci sono le fasi di deposito dei contrassegni dei partiti o movimenti, dalle 8.00 del 12 agosto alle 16.00 del 14 agosto, mentre liste e candidature si presenteranno dalle ore 8.00 del 20 agosto alle 20.00 del 21 agosto presso le cancellerie delle Corti di appello e del Tribunale di Aosta.


C’è già un primo simbolo è quello del nuovo partito “Impegno civico”, di Luigi Di Maio e Bruno Tabacci, al centro c'è il tricolore, in alto il logo di Centro democratico e in basso il nome Di Maio. Accanto al nome del partito, poi, c'è l'immagine di un’ape.

 

Per Di Maio sarà necessario inserire nel programma il "Mutuo a tasso zero" e “l’ eliminazione dell'iva e di altre tasse sui mutui”, così da "permettere ai giovani di compare una casa”. Di Maio mira all’unità del campo progressista: "Lasciamo agli estremisti, alla destra, litigi e veti. Alle priorità del Paese si risponde con l’unità, la vittoria degli estremisti significa isolarci dall’Europa”.


Intanto dalla coalizione di centrosinistra è stato escluso il M5S, non condivide la posizione assunta Art.1, sono 261 i militanti e i dirigenti locali che hanno firmato un documento nel quale chiedono di rivedere le alleanze con Giuseppe Conte: "La scelta di partecipare alla lista del Pd rappresenta il prodromo di una confluenza dentro quella organizzazione, ingresso più volte auspicato dal gruppo dirigente nazionale, anche nella recente fase congressuale. Riteniamo che il Pd possa rappresentare l'alleato principale di una coalizione di centrosinistra, ma che non possa essere il soggetto politico in grado di rimettere al centro le priorità del Paese e delle fasce sociali che vogliamo rappresentare. Per queste ragioni non seguiremo il gruppo dirigente nazionale di Articolo Uno nelle liste del Pd e ci costituiamo in un area politica interna al partito, 'verso il Partito della sinistra e del lavoro' che si rivolge chiaramente anche all’esterno".

Categorico è invece Carlo Calenda: “L’Agenda Draghi non può trasformarsi nel suo contrario. Letta deve decidere. Noi non daremo un voto a chi ha sfiduciato Draghi e inquinato gli ultimi dieci anni della politica italiana con promesse di abolire la povertà, insulti e incompetenza”.

 

 


Il partito di Matteo Renzi, Italia Viva, andrà da solo schierandosi al centro della competizione, uno spazio ampio che costituirà il terzo polo: “La sinistra apre la campagna elettorale candidando Di Maio e parlando di tasse. La destra di Salvini e Meloni la conosciamo: sovranisti e populisti. C’è un mondo che chiede di votare altro. Noi ci siamo, terzo polo”.