C’è l’accordo nazionale tra Carlo Calenda e Enrico Letta, si compone così definitivamente l’area di centrosinistra che sfiderà quella di centrodestra, il pressing fatto nelle ultime ore da Emma Bonino per chiudere con il Pd ha avuto i suoi effetti, lunga riunione a Roma e poi la formalizzazione dell’accordo.
Sono sette i punti di convergenza, dal programma alle candidature, il patto elettorale prevede, tra le altre cose, l’impegno a non candidare personalità che possano risultare divisive per i rispettivi elettorati nei collegi uninominali, nei collegi uninominali non saranno candidati i leader delle forze politiche che costituiranno l’alleanza, gli ex parlamentari del M5S, gli ex parlamentari di Forza Italia.
Il documento siglato da Enrico Letta, Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova chiosa alla parte finale: “Le liste del Partito Democratico e di Azione/+Europa parteciperanno alla campagna elettorale guidate da Enrico Letta, frontrunner per i democratici e progressisti, e Carlo Calenda, frontrunner per Azione/+Europa e liberali”.
Sulla premiership Calenda ha chiarito: “Correremo insieme, ognuno rappresentando un'area del Paese, quando vinceremo ci siederemo insieme e decideremo il presidente del Consiglio”, e sull’accordo raggiunto c’è soddisfazione per Calenda: “Sono pienamente e interamente soddisfatto dell'accordo, c'è un richiamo all'agenda Draghi. Si riapre la partita, non credo che gli italiani siano disponibili a farsi sottomettere da una proposta che li porta ai margini dell'Europa, parlo di dignità”.
Dura la reazione di Giorgia Meloni sullo schieramento di Calenda: “Finisce la storiella di Azione partito moderato, alternativo alla sinistra tutta tasse, assistenzialismo e nemica del ceto produttivo. L’alleanza fa chiarezza sulle forze in campo alle prossime elezioni. A misurarsi con il centrodestra e FdI ci sarà la solita sinistra. Il Pd, la sinistra estrema e Azione, la costola del Pd presieduta dall'europarlamentare eletto nel Pd, Carlo Calenda".
A correre da solo sarà il partito Italia Viva, Matteo Renzi forma un terzo polo che dovrebbe guardare ai moderati e ai riformisti, senza polarizzare ulteriormente lo scontro tra Letta-Meloni, così Ettore Rosato: “Un polo di centro, moderato, riformista, coerente con quello che abbiamo sempre detto alle prossime elezioni ci sarà. Saremo noi.
Aspettiamo i tanti che hanno voglia di dare continuità all'agenda Draghi e non si arrendono a due coalizioni che inseguono gli estremi. Il nostro è un campo aperto, vi aspettiamo”.
Immediata anche la reazione di Renzi: "Abbiamo voluto Draghi al governo, soli contro tutti. Oggi non ci alleiamo con chi ha votato CONTRO Draghi. Prima della convenienza viene la Politica. Quello che gli altri definiscono solitudine, noi lo chiamiamo coraggio. Pronti, ci siamo”.
A correre da solo anche il M5S, il senatore trapanese Maurizio Santangelo ne traccia una linea: "Anche alle prossime elezioni il MoVimento 5 Stelle sarà solo contro tutti. Non è una novità. Lo siamo sempre stati, sin dal giorno del nostro ingresso nei palazzi. Da soli abbiamo lottato per approvare provvedimenti che il Paese attendeva da decenni. Da soli abbiamo fronteggiato gli attacchi che i media non ci hanno mai risparmiato neanche quando eravamo il partito di maggioranza al Governo. Il motivo è semplice: siamo sempre stati l'unica voce fuori dal coro, che ha lottato contro i privilegi della politica e contro i giochi di palazzo mettendo sempre l'interesse collettivo davanti a quello dei soliti noti. Questa è sempre stata la missione del MoVimento 5 Stelle e continuerà ad esserlo anche quando al nostro posto siederanno altri cittadini entrati nelle Istituzioni. Pochi giorni fa ci hanno spinto fuori dal Palazzo. Lo hanno fatto tentando pure di attribuircene la colpa. Questo deve unirci tutti e darci ulteriore forza e motivazione oltre che confermare che siamo sempre stati dalla parte giusta. Adesso è il momento di andare avanti tutti insieme per continuare a cambiare l'Italia, un'Italia onesta che ha ancora bisogno di noi".
In Sicilia si organizza anche il partito di Luigi Di Maio, Impegno Civico, i cui responsabili sono: Roberta Alaimo, Vittoria Casa, Antonella Campagna, Francesco D’Uva, Andrea Giarrizzo, Cinzia Leone, Caterina Licatini, Antonio Lombardo, Gianluca Rizzo, Loredana Russo, Fabrizio Trentacoste: "Con l’ambizione di rappresentare l’Italia dell’attivismo civico, oggi nasce un partito riformatore che parla ai giovani, al sociale, che guarda alla transizione ecologica e digitale. Impegno Civico dovrà prendersi cura del Paese tutto, dalle fasce più deboli per arrivare al sistema produttivo. Facciamo appello alle cittadine e ai cittadini consapevoli affinché diano il loro contributo a questo nuovo progetto, che è aperto, costruttivo, di lungo respiro perché non finirà il 25 settembre. Mettiamo insieme le energie migliori della Sicilia per prenderci cura del nostro territorio e dell'Italia”.