Una scrittrice e un filosofo, con esperienze e linguaggi diversi, hanno deciso di raccontare una storia,
uno scambio d’anima tra una bambina (trasparente) deportata in un lager e un sazio bambino, Numa, di una qualche metropoli occidentale.
E' la vicenda narrata nel libro "Sulla soglia del filo spinato", di Bia Cusumano e Fabio Gabrielli, filosofo, pubblicato dalla casa editrice mazarese Libridine e nato con l’intento di commemorare le vittime dell’Olocausto.
Il libro verrà presentato martedì 31 gennaio, alle ore 11.00, presso I.S.S.I.T.P.G.B. G.B. FERRIGNO - V. ACCARDI di Castelvetrano.
"Raccontare storie è specifico dell’umano: anche quando sono immaginarie, riportano sempre l’umana esperienza - dicono gli autori - Non ci sono pretese moraleggianti, discorsi edificanti, ideologie salvacoscienza della memoria, c’è semplicemente una storia. La possibilità di raccontare una storia, non di rado preclusa a tanti, è già molto, forse tutto. Per questo gli autori la dedicano a quelli che non ne hanno mai avuto la possibilità, poiché resi silenti dagli innumerevoli lager della vita".