Sullo stop agli impianti fotovoltaici in Sicilia intervengono sia il responsabile Ambiente ed Energia di Italia Viva, Giacomo D'Annibale, si il Movimento Cinque Stelle all'ARS.
“Le dichiarazioni del Presidente Schifani sullo “stop” al rilascio delle Autorizzazione agli impianti fotovoltaici in Sicilia lascia sgomenti e ci pone diversi interrogativi” - afferma il responsabile Ambiente ed Energia di Italia Viva - “La regione siciliana ha sempre avuto tempi biblici per il rilascio delle autorizzazioni, con una burocrazia talmente folle da sembrare fatta ad arte per rallentare lo sviluppo di questo tipo di impianti.”
“Chi blocca gli investimenti” - continua D’Annibale - “blocca un grande polmone occupazionale con una filiera che coinvolge professionisti, tecnici, imprese di costruzioni locali e società specializzate in centrali fotovoltaiche. A Catania sta sorgendo il più grande impianto di produzione di moduli fotovoltaici in Europa. E invece di attrarre gli investitori sfruttando il potenziale del sole di Sicilia, si prova a scoraggiare tali iniziative proprio nel periodo in cui l’energia verde fotovoltaica ha raggiunto la grid parity e può contribuire in maniera sostanziale alla riduzione dei costi in bolletta e al contenimento dei cambiamenti climatici.”
“Il Presidente Schifani” - conclude l’esponente di Italia Viva - “si occupi piuttosto delle condizioni delle reti elettriche siciliane, spesso obsolete, richiederebbero investimenti importanti sugli elettrodotti che oggi rappresentano un drammatico collo di bottiglia che tiene fermi impianti già realizzati o in corso di realizzazione, anche di piccole potenze, al servizio di aziende siciliane che potrebbero ridurre fortemente l’impatto energetico sui costi aziendali.”
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“Produrre energia pulita con il fotovoltaico in questo momento storico è fondamentale. Occorre spingere per la realizzazione di impianti fotovoltaici, in particolare per l'autoconsumo, anche collettivo, tramite le comunità energetiche e con una forma di agrovoltaico che si integri con le attività delle imprese agricole, anche per spendere i fondi del PNRR, ma occorre pure salvaguardare le nostre terre. Non possiamo e non dobbiamo permettere che vengano trasformati i terreni agrari fertili, gli stessi che producono le nostre eccellenze culinarie e che hanno permesso in passato di definire la nostra isola come 'il granaio di Roma', in mega-impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile. Per questo chiediamo al presidente della Regione Schifani di venire a riferire in commissione sullo stop da lui annunciato al fotovoltaico. A tale scopo chiederemo una seduta congiunta della terza e quarta commissione sul tema”.
Lo affermano i deputati 5 stelle all'Ars Luigi Sunseri e Cristina Ciminnisi, rispettivamente primi firmatari di un ddl sul fotovoltaico e uno sull'eolico.
“Il Movimento 5 Stelle – dicono - si batte da sempre e quotidianamente per l'economia green: l'unico futuro possibile per la nostra terra. Condividiamo il quadro già individuato con il decreto legislativo 199/2021 che individua le aree idonee in cui realizzare gli impianti fotovoltaici con procedure semplificate e chiediamo alla Regione una maggiore trasparenza ed il coinvolgimento per la definizione del decreto attuativo nel quale verranno indicati i criteri con il quale la Regione potrà perimetrare le aree idonee con un suo provvedimento, ad esempio preservando il più possibile le superfici a seminativo pianeggianti e sub pianeggianti”.
“Esiste uno strumento, il PEARS, - concludono Sunseri e Ciminnisi - in grado di orientare razionalmente le scelte, dal momento che consente di individuare le aree nelle quali realizzare gli impianti. Occorre, a nostro avviso, intervenire , in via prioritaria, sulle cave dismesse o sulle discariche, limitando fortemente la realizzazione di impianti su terreni pianeggianti e sub pianeggianti, dunque, alla produzione agroalimentare. Si potrebbero sfruttare inoltre i bacini artificiali di raccolta acqua, installando impianti di fotovoltaico galleggiante che consentirebbero di ridurre l’evaporazione dell'acqua senza impegnare nuovo suolo”.