Si aspettava da tempo il ritorno delle province, quell’ente intermedio che consente ai sindaci di interfacciassi per riuscire a risolvere alcune delle criticità che sono di pertinenza.
Sono quasi 10 anni di commissariamento, lunghi anni di un vuoto che ha prodotto molte lacune.
La giunta regionale ha approvato il disegno di legge che ripristina la Provincia, con tutti i suoi organi elettivi, e adesso la parola passa all’ARS, in attesa che anche la norma nazionale, la Delrio, venga abrogata.
Al voto, dunque, per ripristinare gli organi elettivi, ritornano i presidente di Provincia, tranne per le aree metropolitane che ne manterranno il nome ma sempre con un presidente eletto, ritornano anche i consiglieri provinciali e ovviamente gli assessori di diretta nomina del presidente.
Il presidente verrà eletto dal collegio elettorale che coincide con i Comuni della provincia nella quale si candiderà, per essere eletto dovrà ottenere il 40% dei consensi. E’ ammesso il ballottaggio,
L’esecutivo regionale presieduto dal governatore Renato Schifani ha spiegato che c’è la copertura finanziaria e che non si prevede alcun tipo di somma in aggiunta. In legge di stabilità, infatti, ci sono già 300 milioni previsti per il triennio 2023-2025, che incassano gli enti intermedi dalla Regione.
E in seguito a questa novità elettorale, che prevede anche una accelerazione da parte del governo nazionale, i partiti hanno iniziato i loro incontri per non farsi trovare senza lista da schierare.
Si potrebbe già votare ad ottobre, nessun ritorno allo spreco economico, assicurano dalla Regione: “Le province abolite sono state rimpiante da tutti gli italiani, non vedo grandi resistenze sulla reintroduzione, perché i cittadini hanno capito come la riforma Delrio sia stata un grande fallimento legislativo».
I sindaci delle città di Palermo, Catania, Messina faranno solo i sindaci delle rispettive loro città.
Il disegno di legge prevede un numero di consiglieri e di assessori proporzionato alla popolazione residente: 36 consiglieri in caso di popolazione superiore al milione di abitanti, 30 se gli abitanti sono meno di un milione, 24 fino a 500 mila abitanti.
In totale per tutta la Sicilia ci saranno 246 consiglieri provinciali, 61 assessori e 9 presidenti.
Ogni giunta provinciale potrà determinare i propri compensi ma si può prendere come riferimento la tabella degli ultimi adeguamenti disposti per gli amministratori comunali con la Legge di bilancio nazionale 2022: per il presidente della Città metropolitana e della Provincia, sarebbero necessari tra 11 mila e 13 mila euro lordi al mese, per gli assessori, il compenso varia tra i 6.000 e i 7.100 euro lordi mensili, per i consiglieri è previsto il gettone di presenza tra 53 e 92 euro, con un tetto mensile ai compensi che non potrebbe superare i 2.700 euro.