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06/06/2023 09:06:00

Marsala, scoperta truffa sul reddito di cittadinanza per 230mila euro

Si fingevano senza tetto, ma avevano case e beni di lusso. Una maxi truffa sul reddito di cittadinanza è stata scoperta a Marsala dalla Guardia di Finanza.

I Finanzieri del Comando Provinciale di Trapani hanno scoperto INFATTI una consistente truffa ai danni dell’INPS nella percezione del Reddito di Cittadinanza, da parte di soggetti formalmente residenti nella “Via della Casa Comunale” del comune di Marsala.

La possibilità per i cittadini di iscriversi anagraficamente a questo indirizzo è riconosciuta dalla normativa vigente nei confronti delle persone che risultano essere senza fissa dimora le quali, per motivi personali (clochard, emarginati, senza tetto) lo svolgimento di attività lavorative itineranti oppure per scelta di vita, eleggono domicilio all’interno del comune in una via, territorialmente non esistente, ma riconosciuta con un nome convenzionale dato dall’Ufficiale dell’ Anagrafe (da qui “Via della Casa Comunale”).

I finanzieri di Marsala, dopo avere acquisito la documentazione relativa a decine di famiglie iscritte appunto alla casa comunale ed averla incrociata con le banche dati, nonché con opportuni accertamenti “sul campo” (rilevamenti, sopralluoghi, appostamenti, pedinamenti) hanno scoperto che numerosi soggetti, pur avendo la residenza dichiarata nella “via della casa comunale”, di fatto risiedevano in altri luoghi e, soprattutto, con persone diverse rispetto a quelle indicate nelle domande di Reddito di Cittadinanza. E avevano redditi, anche elevati, assolutamente incompatibili con la percezione del beneficio. In alcuni casi, si trattava addirittura di coniugi che, pur conviventi ma a fronte di residenze anagrafiche “fittizie” e differenti, usufruivano di un abusivo “sdoppiamento” del beneficio, conseguito attraverso separate domande di ammissione, precedute da repentine ed apparentemente inspiegabili variazione anagrafiche , con “l’iscrizione” alla casa comunale.

I  comportamenti fraudolenti traevano in inganno l’I.N.P.S., consentendo ai richiedenti di accedere alla misura di sostegno economico, non essendo in possesso dei necessari requisiti richiesti ed, in buona sostanza,
sfruttando artificiosamente le possibilità di iscrizione anagrafica alla “Casa Comunale”.

L’operazione ha consentito quindi di denunciare 23 soggetti responsabili a vario titolo di aver percepito indebitamente un contributo complessivo pari a circa 110.000 euro. Inoltre, il tempestivo intervento delle fiamme gialle lilibetane che, hanno fornito immediata comunicazione all’Istituto Previdenziale, evitando che ulteriori somme, per circa 120.000 euro, fossero illecitamente intascate dai soggetti interessati, i quali sono stati tutti obbligati a restituire allo Stato gli importi indebitamente ottenuti.

Le attività rientrano nell’alveo della missione istituzionale affidata al Corpo e testimoniano il quotidiano impegno profuso dalla Guardia di Finanza nel controllo sul corretto impiego delle risorse statali attraverso il contrasto alle condotte di illecita percezione di sussidi e contributi pubblici spettanti a cittadini in effettiva condizione economica svantaggiata e che danneggiano i contribuenti onesti.