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29/09/2023 13:47:00

Una sala per Antonio Sollima all'Istituto Nazionale di Astrofisica di Bologna

E' stata intitolata allo scienziato marsalese Antonio Sollima, scomparso quest'anno, una sala dell'Inaf, l'Istituto Nazionale di Astrofisica di Bologna.

 La targa è stata svelata in una cerimonia commovente che ha visto la partecipazione di colleghi, familiari ed amici. La presentazione è stata guidata dal direttore dell'Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio, Andrea Comastri, insieme al primo ricercatore Michele Bellizzini. Comastri ha spiegato le motivazioni culturali e umane dietro questa decisione, quindi ha chiesto al padre di Antonio, Filippo Sollima, di scoprire la targa affissa accanto alla porta della sala. Successivamente, il collega Carlo Nipoti ha delineato il valore degli studi di Sollima e l'importanza internazionale delle sue teorie.

Le ricerche di Sollima si sono focalizzate su gravitazione, Newton, Mond, ammassi globulari e materia oscura. Filippo ha ricordato che Antonio aveva un profondo amore per la scienza, per l'arte, la musica e la bellezza in tutte le sue forme. Due stampe, donate dalla famiglia e colleghi, abbelliscono la sala, onorando la visione di Antonio che coniugava scienza e arte. Il lavoro di Sollima è stato strettamente legato alla ricerca, conferendo valore ai suoi studi, specialmente quelli che negli ultimi anni si sono concentrati su un modo per testare le teorie gravitazionali con gli ammassi globulari. Antonio Sollima è stato un pioniere nel campo, come dimostrano i 156 articoli scientifici pubblicati su ADS, il portale degli articoli di astrofisica internazionale. Ha cercato di spiegare scientificamente ciò che nello spazio ancora rimane oscuro, apportando modifiche al modello del QuMond, dimostrandosi un pioniere straordinariamente produttivo e creativo nel suo ambito.

Infine, Michele Bellizzini ha annunciato che il prossimo congresso nazionale di astrofisica stellare e galattica, che si terrà a Napoli dal 16 al 20 ottobre, sarà interamente dedicato alla memoria di Antonio Sollima.