Di cose che non vanno alla Riserva dello Stagnone di Marsala ce ne sono tante, come più volte raccontato dalle pagine di Tp24. Si va dall’abusivismo edilizio, alle tante scuole di kite e di chioschi che, seppur autorizzati, c’è poco da fare, comportano una antropizzazione che per quei luoghi diventa deleteria, per continuare con la presenza di troppe auto, troppe barche in acqua, parcheggi abusivi e tanto altro.
Liberata la spiaggetta di San Teodoro dall'ex lido Tre Torri - Oggi prima di passare al racconto di cosa non va, però, dobbiamo dare una buona notizia che riguarda la Riserva. Dopo diversi anni, infatti, dall’ordinanza di rimozione del lido Tre Torri, finalmente quel che restava della vecchia struttura del lido, che in questi anni ha deturpato una delle più belle spiagge di Marsala, è stata smontata.
Se il Lido Tre Torri è stato rimosso, lo stesso non si può dire per i chioschi che non sono stati smontati, sono lì, anche d'inverno con il sostegno della politica locale e della norma approvata in Finanziaria all’Ars, anche se non c’è ancora una comunicazione ufficiale. Riguardo alla presenza dei chioschi, nei giorni scorsi abbiamo fatto un giro della Riserva e abbiamo notato che ne stanno costruendo di nuovi in vista della bella stagione (foto qui sotto e a lato). Quando siamo a fine Febbraio la maggior parte di quelli già esistenti e che dovevano essere smontati entro il 31 ottobre, così come previsto dalla legge, sono invece lì, senza che i titolari si siano premurati di toglierli. Solo tre o quattro, da quello che sappiamo, hanno rispettato la regola e li hanno smontati a fine stagione, per il resto sono lì, sia quelli utilizzati dalle scuole di Kite sia quelli utilizzati come “bar”.
Sulla norma della Finanziaria regionale che prevede il mantenimento per l’intero anno, anche al di fuori della stagione balneare, dei chioschi e delle strutture ricettive ricadenti nella Riserva Naturale dello Stagnone di Marsala, bisogna dire che è arrivata dopo che lo scorso autunno, una delegazione in rappresentanza di oltre 60 imprese, ha incontrato il sindaco Grillo, manifestando il disagio nel non poter prolungare la loro attività oltre il 31 di ottobre - già questo è una violazione di quello che prescrive il regolamento - e per questo motivo hanno chiesto al sindaco, di farsi portavoce e chiedere all'assessorato regionale Territorio e Ambiente di consentire il prolungamento della permanenza delle loro attività.
Ad interessarsi di questo emendamento che prolunga tutto l’anno la presenza dei chioschi e che all’Ars era stato presentato da Nicola Catania, decaduto qualche giorno fa - qui abbiamo scritto delle proteste e della contrarietà di Legambiente - è stato il consigliere comunale Lele Pugliese (Fdi). dopo aver recepito le richieste degli esercenti, per i quali ogni anno sarebbe un problema smontare la struttura.
“Hanno prospettato a me questa loro difficoltà che io ho riportato all’onorevole Catania che con un emendamento ha chiesto di prolungare la permanenza del chiosco - ha affermato Pugliese in una intervista -. Credo che sia un passo in avanti nel processo di destagionalizzazione del turismo, ma è anche vero che bisogna regolamentare il tutto, chioschi, attività di Kite perché bisogna tutelare la Riserva dello Stagnone”. Azione e parole contraddittorie quelle del consigliere perché con questa norma, che consente ai chioschi di restare tutto l’anno nella Riserva, aumenta la presenza dell’uomo e dunque l’impatto ambientale di quell’area naturale che, essendo SIC-ZPS, avrebbe bisogno di ben altre attenzioni e cure e non di chioschi che nascono ormai qua e là, senza senza nessuna limitazione.
E a proposito di controlli dello Stagnone, nel nostro tour abbiamo notato, come buona parte del cordolo giallo che delimita la pista ciclabile sia staccato e disseminato lungo tutto il percorso, per non parlare della segnaletica verticale che è stata divelta e, ci dicono, da almeno sei mesi si trova lì, con molti cartelli abbandonati (foto a lato) che, purtroppo, in tutto questo tempo nessuno si è mai degnato, non solo di ripristinare, ma nemmeno di togliere dagli angoli dove sono rimasti. Ennesima prova che lo Stagnone è come spesso si è detto, “terra di nessuno”, dove chiunque fa ciò che vuole.