I proprietari di barche che stazionano allo Stagnone di Marsala non possono stare "tranquilli", la settimana scorsa sono stati diffidati dalla Capitaneria di porto per la rimozione sia della barca, sia del corpo morto annesso, non possono, infatti, rimanere ormeggiati dentro lo stagnone. Rischiano una denuncia per il reato di Il reato di occupazione abusiva del demanio marittimo.
Da ieri sui social ci sono diversi post "allarmati" da una ordinanza di sgombero, in realtà quella emanata dalla Capitaneria di Porto - guidata dal comandante Vito Miceli - lo scorso 16 febbraio, serve a regolamentare la navigazione perché fino al 15 Marzo 2024 la società Biosurvey sta eseguendo un impianto sperimentale di posidonia oceanica allo Stagnone di Marsala, con l’ausilio di un battello pneumatico con tender per operare sui fondali più bassi, nella zona di mare ricadente nei sottoindicati punti di coordinate geografiche:
A) Lat. 37° 50’ 29’’ N – Long. 012° 27’ 47’’ E;
B) Lat. 37° 50’ 33’’ N – Long. 012° 26’ 19’’ E;
C) Lat. 37° 50’ 03’’ N – Long. 012° 26’ 20’’ E;
Ecco cosa prevede l'ordinanza - Fino al 15 Marzo 2024, "le navi ed i natanti di qualsiasi tipo presenti in mare in direzione dei predetti punti dovranno mantenersi ad una distanza di sicurezza non inferiore a 100 (cento) metri dall’unità impegnata nel progetto, dovranno, in ogni caso, evitare di intralciarne la rotta e procedere con la massima cautela e navigare, compatibilmente con le esigenze di manovra, a velocità ridotta prestando la massima attenzione alle segnalazioni che potrebbero essere loro rivolte dall’unità impegnata nelle operazioni ed attenersi alle indicazioni ed agli inviti a loro rivolti".
Bisogna però ricordare che il regolamento della Riserva dello Stagnone, del maggio 2000, redatto dell'assessorato Regionale Territorio e Ambiente vieta la navigazione e l'attracco a tutte le imbarcazioni a motore, quelle a vela possono navigare ma una volta terminata la navigazione dovrebbero essere tirate a secco. Alcuni anni fa, ricordiamo, che le barche erano state tolte dallo specchio acqueo dello Stagnone e la maggior parte stazionavano lungo il canale che costeggia le Saline Genna, poi, invece, piano piano hanno ripreso la loro vecchia posizione in acqua, non consentita dal regolamento della Riserva.