E' Vincenzo Franchina, 36 anni originario della Sicilia, del Comune di Sinagra, in provincia di Messina, una delle tre vittime di Suviana. L'uomo è morto ieri mentre stava lavorando nella centrale idroelettrica di Bargi (frazione di Camugnano, nella città metropolitana di Bologna). La centrale ha subito una violenta esplosione durante un collaudo.
Vincenzo Franchina, da poco diventata era diventato papà. Le altre due vittime sono Pavel Petronel Tanase, nato in Romania, di Settimo Torinese (Torino), di 45 anni, e Mario Pisani, nato a Taranto e residente a San Marzano di San Giuseppe (Taranto), 73 anni.
Oggi a Camugnano le bandiere sono a mezz'asta per Vincenzo, Mario e Pavel. La storia di Vincenzo colpisce non solo perché è il più giovane - nemmeno quarant'anni - ma anche perché si era sposato da pochissimo: a maggio dell'anno scorso e poco dopo era diventato padre. Lascia dunque una famiglia,la moglie infermiere al Gaslini di Genova e un figlio piccolo. Vincenzo era persona educata, schiva, di poche parole, gentilissima e soprattutto un grande lavoratore. Così lo ricorda il sindaco di Sinagra, Antonino Musca, che ha celebrato il matrimonio di Vincenzo poco tempo fa.
«Sono stato fino a poco fa dalla famiglia di Vincenzo, è un momento di grandissimo dolore. Siamo poco più di duemila abitanti, qui ci conosciamo tutti», spiega all'ANSA. Il dolore è quello di una intera comunità, sconvolta dalla tragedia, stretta intorno a una famiglia riservata. «Conoscevo bene Vincenzo, ho avuto il privilegio di celebrarne le nozze a gennaio scorso, 2023. Frequentava da ragazzo la scuola dove insegnavo all'epoca, ogni tanto gli davo anche un passaggio a casa.