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15/07/2024 22:00:00

Depistaggio Via D'Amelio, Lucia Borsellino: "Mio padre oltraggiato anche da morto"

"Da figlia ritengo che mio padre sia stato oltraggiato anche da morto. E non lo meritava." Queste sono le parole di Lucia Borsellino, figlia del magistrato Paolo Borsellino, ucciso il 19 luglio 1992 in via D’Amelio a Palermo insieme a cinque agenti della scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Lucia Borsellino ha parlato in esclusiva con Rita Pedditzi per il programma “Inviato Speciale” su Radio 1 Rai, esprimendo la sua frustrazione e dolore per le indagini che, dopo 32 anni, non hanno ancora portato alla completa verità.

Lucia Borsellino ha sottolineato come, inizialmente, la sua famiglia avesse riposto grande fiducia nelle istituzioni italiane, convinta che lo Stato avrebbe messo in campo tutte le sue migliori risorse per scoprire la verità dietro l'attentato, avvenuto solo 57 giorni dopo la strage di Capaci. "Nei primi tempi abbiamo veramente deposto tutta la nostra fiducia sulle istituzioni perché ritenevamo e siamo tuttora convinti che difronte ad eccidi di questo genere l’intero Stato italiano deve indignarsi, non può rimanere inerme: deve mettere in atto tutte le sue forze migliori per riuscire a capire quello che realmente è successo a distanza di soli 57 giorni dalla strage di Capaci."

Tuttavia, la fiducia è stata erosa da quello che Lucia definisce "lo scempio della verità", riferendosi al depistaggio delle indagini, che continua a gettare ombre oscure sulla ricostruzione degli eventi. "Eppure dopo 32 anni abbiamo assistito a uno scempio della verità perché quello che poi si è configurato come il depistaggio più grave della storia della nostra Repubblica, in realtà è tuttora in atto e non siamo ancora nelle condizioni di poter capire quello che è realmente successo."

Nell'intervista, Lucia Borsellino ha anche condiviso un ricordo affettuoso del padre, dipingendolo come un uomo di grande umiltà e consapevolezza dei propri limiti. "Mio papà è la persona che mi ha dato l’amore più grande e incondizionato che io potessi ricevere. La cosa che posso dire di lui è che ci diceva ‘grazie’, così come lo diceva anche a mia nonna. Pensare che un padre dica grazie ai propri figli è qualcosa di straordinario e il che significa che era un uomo che aveva perfettamente la consapevolezza dei propri limiti, che era un uomo umile e che tutto avrebbe immaginato, tranne che dovere assurgere a persona straordinaria per il semplice fatto di avere fatto il suo dovere."

Le parole di Lucia Borsellino sono un richiamo potente e commovente alla necessità di verità e giustizia per una delle pagine più oscure della storia italiana, un invito a non dimenticare e a continuare a lottare per la memoria di chi ha dato la vita per il proprio dovere.