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19/07/2024 14:20:00

Vendemmia in Sicilia: ecco le previsioni di Cia Sicilia Occidentale

A pochi giorni dall'avvio della vendemmia in Sicilia, la Cia Sicilia Occidentale ha tracciato un bilancio delle previsioni di raccolta per quest'anno. L'annata si presenta con luci e ombre: se da un lato si registra una qualità elevata delle uve in molte aree delle province di Palermo e Trapani, dall'altro alcune zone stanno affrontando difficoltà significative a causa della siccità e delle problematiche nella distribuzione dell'acqua per l'irrigazione.

Le aree in difficoltà - Uno dei casi più critici è rappresentato dai circa 5.000 ettari di terreni nell'areale mazarese, servito dalla diga Trinità. Qui, nelle ultime settimane, è stata garantita solo l'irrigazione di soccorso, insufficiente per sostenere una produzione vitivinicola di qualità. Le perdite in queste zone oscillano tra il 50% e il 70%.

Camillo Pugliesi, presidente della Cia agricoltori Sicilia occidentale, ha dichiarato: “Dopo il 2023 funestato dal massiccio attacco della peronospora, registriamo e stimiamo quantitativi in lieve riduzione e una buona qualità. Tuttavia, le conseguenze della siccità sono state superate solo in parte, grazie alla presenza dei laghetti privati. Ma dobbiamo anche registrare le gravi perdite nei terreni che dipendono dalla diga Trinità, un invaso utilizzabile solo parzialmente a causa di problemi strutturali di lunga data. Le centinaia di aziende che dipendono da queste acque devono essere sostenute”.

Soluzioni a lungo termine - La situazione critica ha portato alla ribalta la necessità di discutere soluzioni strutturali per l'approvvigionamento idrico. Tra le proposte, l'utilizzo delle acque reflue per uso agricolo e l'attivazione di misure per la realizzazione di pozzi e laghetti aziendali, finanziate con i fondi del Programma di Sviluppo Rurale (PSR). Queste misure potrebbero prevenire future crisi idriche e salvaguardare migliaia di ettari di vigneti, che rappresentano un'eccellenza della produzione agricola siciliana.

L'irrigazione di soccorso - Matteo Paladino, vicepresidente della Cia Sicilia Occidentale, ha spiegato che l'irrigazione di soccorso attualmente in atto serve solo a mantenere in vita le piante, senza garantire una produzione adeguata. “Tra Mazara e Castelvetrano c’è grande rabbia e frustrazione. Abbiamo avuto la possibilità di accumulare acqua nella diga Trinità durante due eventi piovosi in primavera, ma è stata invece sversata per problemi di sicurezza. Il risultato è che oggi ci ritroviamo con una diga praticamente vuota e vigneti secchi. Chiediamo alla politica di interessarsi di questo territorio”.

La voce dei produttori - Il produttore Tommaso Giglio ha descritto la situazione con toni preoccupati: “Veniamo dai gravissimi danni del 2023 causati dalla peronospora e dal deficit di irrigazione. Senza acqua, la vite non sopravvive. Abbiamo perdite del 70 percento e non vediamo futuro per queste coltivazioni. Se lo Stato ci garantisce l’acqua, noi continuiamo a coltivare queste terre, altrimenti ce lo dicano chiaramente e diamo i terreni al fotovoltaico e all’eolico. Altrimenti diventerà un deserto”.

Anche Vito Magaddino, un altro produttore, ha sottolineato le gravi ripercussioni della mancanza di gestione idrica su cantine sociali, aziende private, famiglie e tutto l'indotto. “Questa provincia, che era tra le più vitate al mondo, oggi ha una produzione che si va riducendo anno dopo anno. Per la sopravvivenza di questo territorio l’irrigazione è fondamentale”.

La vendemmia siciliana del 2024 si prospetta dunque come un'annata complessa e sfaccettata, con una qualità promettente delle uve in alcune aree, ma anche con significative criticità in altre, dovute principalmente alla gestione idrica. La speranza dei produttori è che vengano adottate misure concrete e a lungo termine per garantire la sostenibilità e la prosperità del settore vitivinicolo siciliano.