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25/02/2024 06:00:00

Trapani. Parla Anna Lisa Bianco: "Dimettermi? Sarebbe come scappare..."

Anna Lisa Bianco non si dimette. Resta presidente del consiglio comunale di Trapani, nonostante la giunta chiedesse un passo indietro dopo l'indagine per corruzione che la vede coinvolta.

 Le dimissioni di Annalisa Bianco, dalla carica di presidente del consiglio comunale di Trapani, sono state richieste dall’amministrazione comunale, l’assessore Lele Barbara ha parlato utilizzando il plurale, dunque a nome della giunta di cui fa parte, guidata dal sindaco Giacomo Tranchida.

La Bianco non ha detto nulla, è tornata in consiglio comunale e siede sullo scranno più alto di Palazzo Cavarretta, continua a mantenere la seconda carica della città.

Ieri, forse spinta anche dai colleghi di lista e dallo stesso assessore regionale, Mimmo Turano, con cui ha un rapporto politico, ha deciso di affidare una lunga lettera alla stampa: "In queste lunghe e dolorose settimane per me e per chi mi sta accanto ho scelto di rimanere in doloroso silenzio. Un silenzio che non è mai stato di vergogna o di paura ma un silenzio dettato dal rispetto: il rispetto della verità, della magistratura e degli elettori.
Le mie scelte presenti e future saranno sempre determinate da questo triplice rispetto.
Il rispetto della verità, quella verità che conosco nel foro interno, quello del mio cuore, per cui so di essere estranea ai fatti che mi vengono contestati.
Il rispetto della magistratura giudicante e requirente alle quali mi affido con fiducia sapendo che siamo, ciascuno nel proprio ruolo, tutti impegnati nella ricerca della verità.
E infine, ma non meno importante, il rispetto degli elettori. Elettori che certamente comprendono i miei sentimenti, elettori che mi hanno dato fiducia per svolgere un compito politico e amministrativo. Se oggi seggo in Consiglio Comunale e se sono arrivata a presiederlo è perché gli elettori hanno espresso la propria fiducia nella mia persona e nel progetto politico della lista Trapani Tua”.

La Bianco in questo passaggio confonde un poco i cittadini, è vero che ha ottenuto 481 voti nella lista Trapani Tua ma ad eleggerla presidente d’Aula sono stati i colleghi consiglieri di maggioranza, a seguito di riunioni della stessa e di un accordo raggiunto. I voti computati dallo spoglio poco c’entrano, è stato attuato il manuale cancelli, secondo una ripartizione delle poltrone.

Poi continua: “Le mie dimissioni dalla Presidenza del Consiglio Comunale o il mio addio al Civico Consesso, lo dico con estrema sincerità, non sarebbero una forma di rispetto. Sarebbero una fuga immotivata, forse anche un’ammissione velata di colpevolezza.
Ricordo che la vicenda processuale che mio malgrado mi vede coinvolta, non ha alcuna attinenza con l'incarico istituzionale e politico che attualmente ricopro.A conferma di ciò è intervenuto il provvedimento prefettizio di reintegro nella funzione previsto dalla legislazione vigente. Dall’altra la sospensione cautelare dalle mie mansioni di dipendente dell’ASP di Trapani non mi preclude il diritto/dovere di adempiere al mandato ricevuto dagli elettori, che ritengo di dover portare a compimento proprio per rispetto della volontà degli elettori.

Le dimissioni non sarebbero dunque rispettose della “mia” verità che spero divenga presto “nostra”. Non sarebbero rispettose della magistratura che indaga e della Legge che mi consente di rimanere in carica. I fatti dimostrano che non vi sono ragioni per stravolgere le scelte degli elettori e le determinazioni a suo tempo assunte dall'assemblea cittadina con la mia elezione a Presidente”.

A ragion del vero c’è una verità che la Bianco non racconta: nessuno della maggioranza ha chiesto le sue dimissioni con l’uscita dalla scena politica, al contrario hanno chiesto di rimettere la carica di presidente d’Aula per ragioni non di verità, quella sarà processuale, ma per ragioni di opportunità che in politica contano. E non riguardano la fuga e nemmeno il rispetto ma più banalmente l’esercizio di un mandato popolare che oggi merita rispetto.

Le parole conclusive della Bianco non chiariscono alcun aspetto ma sottolineano unicamente che il rispetto per se stessa è predominante, lasciando anche intendere una rottura chiara con il sindaco Tranchida e con quella maggioranza che le sta chiedendo un passo di lato: “Io non sono attaccata alla poltrona, sono profondamente attaccata al rispetto di me stessa, della verità e delle Istituzioni che intendo onorare con il mio lavoro fin quando ci saranno le condizioni e la fiducia degli elettori. Continuerò il mio impegno nella politica e nelle istituzioni con la trasparenza e la determinazione di sempre, consapevole che un sistema democratico maturo e libero sia in grado di distinguere un'accusa da una condanna.”
Lunedì si terrà una riunione di maggioranza, il dado è tratto. La crisi sembra dietro l’angolo.