Lo strumento, realizzato in cinque anni, è basato su un tipo di analisi “senza contatto”: in base alla proiezione di un raggio di luce sull’epidermide, risulta, infatti, in grado di misurarne il livello di interazione tra antiossidanti e radicali liberi. In tal modo, riesce a trarre precise informazioni sulle abitudini e il livello di stress che caratterizzano il soggetto. Con questo metodo, spiegano gli esperti, è possibile dimostrare, ripetendo l’analisi dopo due o tre giorni, se una persona ha smesso di fumare e se ha adottato una dieta più sana.
Gli studiosi affermano che a breve partirà una sperimentazione su 50 studenti, che dopo essere stati sottoposti a una iniziale analisi cutanea, dovranno assistere a una serie di seminari riguardanti le corrette abitudini alimentari e i rischi connessi al consumo di alcol e fumo. Dopo sei mesi, gli esperti effettueranno nuovamente il test dermatologico, per scoprire se gli insegnamenti avranno avuto successo.
“Ci aspettiamo che il comportamento degli studenti cambi quando saranno messi al corrente delle loro reazioni fisiche a determinati comportamenti”, conclude Lademann.
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