Tutto è pronto, o quasi; l’itinerario è stato definito, e i singoli ceti stanno organizzando le loro processioni e le proprie “squadre” di portatori e di volontari.
Parlando di itinerario, durante gli scorsi mesi era stata ventilata l’ipotesi di una processione limitata al centro storico, senza il passaggio per la lunga Via Fardella; in seguito poi si era deciso di farla, poi di accorciarla, fino ad arrivare alla decisione finale di tagliare due strade del centro storico pur di non rinunciare a percorrerla tutta per poi effettuare la sosta in piazza Martiri d’Ungheria. La Via Fardella ormai è diventata l’arteria principale della città, e i singoli ceti, per ovvi motivi economici di raccolta fondi, non vogliono rinunciare alla sua percorrenza, salvo poi avanzare delle puntuali lamentele a processione finita, sulla troppa lunghezza dell’itinerario e sullo “sfilacciamento” della processione in tale strada. Senza dubbio, tenendo conto delle mutate esigenze logistiche rispetto a cinquant’anni fa, la processione dei Misteri in Via Fardella perde il fascino che la contraddistingue, e per gli amanti del centro storico, il desiderio più grande se non un’utopia, è quello di non veder sfilare i sacri gruppi per tale via almeno per una volta.
I riti della Settimana Santa a Trapani inizieranno martedì 7 aprile con l’antichissima processione della “Madre Pietà dei Massari”, un quadro incastonato su di una vara neoclassica, portata in spalla dagli “eredi facchini di piano San Rocco” per le vie del centro storico trapanese, e che effettuerà come di consueto, una sosta notturna dentro una cappella appositamente costruita ogni anno in Piazza Lucatelli, per poi rientrare in chiesa mercoledì sera. Sempre mercoledì, ci sarà la processione di un altro antico quadro, ovvero “La Madre Pietà del popolo”, un dipinto incastonato su di una vara barocca e portata in processione dal ceto dei fruttivendoli. Il momento più importante è il rito dello “scambio del cero”, ovvero l’incontro tra le due “pietà”, per rievocare la pace suggellata nel 1885 tra i massari(facchini di piano San Rocco) e la compagnia di Sant’Anna, che un tempo curava la processione della Pietà del popolo. Il Giovedì santo la chiesa del Purgatorio si trasformerà in un cantiere aperto con la vestizione e la preparazione dei gruppi in vista della processione. Come di consueto, ci sarà un servizio di vigilanza e la chiesa sarà transennata per dare la possibilità ai visitatori di entrare in chiesa senza intralciare il lavoro di preparazione dei Misteri. La processione inizierà alle 14:00, il rullio dei tamburi aprirà il corteo, e i Sacri gruppi varcheranno il portone al ritmo delle caratteristiche marce funebri, a rinnovare una tradizione la cui storia è parallela alla storia di Trapani, la storia più verace e genuina che si ripete da ben quattrocento anni. Il momento più bello sarà come sempre di notte, quando senza bande e processioni, e al solo ritmo dei tamburi, i Misteri percorreranno le vie del centro, tra lo scricchiolio delle aste, il tintinnare degli argenti e l’albeggiare del cielo. Con la luce splendente del sabato santo, e il ricomporsi di bande e processioni, i sacri gruppi percorreranno la via del ritorno, fino ad arrivare in piazza Purgatorio dove questa volta, ad uno ad uno, tra “annacate” e colpi di “ciaccule”, entreranno in chiesa accompagnati dalla stanchezza dei portatori e la voglia di non mettere mai fine a questa processione.
Francesco Genovese