Il dato è emerso a Cernobbio (Como) durante la presentazione di un progetto Aci e Anas per la sicurezza nei tunnel italiani. “Gli interventi che si prevedono di realizzare riguarderanno in particolare l’impianto di illuminazione ordinaria, - afferma una nota - di sicurezza e di evacuazione, l’impianto di ventilazione meccanica, le stazioni di emergenza, l’impianto antincendio con erogazione idrica, gli impianti per la chiusura della galleria in situazioni di emergenza, gli impianti per la trasmissione radio ad uso servizi di pronto intervento, gli impianti per l’alimentazione elettrica d’emergenza e gli impianti automatici per la rilevazione degli incendi” .
I dati sono stati forniti dall' European Tunnel Assessment Programme (EuroTAP) che ha iniziato nel 2000 l'analisi di tutti i tunnel d'Europa.
I principali criteri di analisi sono stati: tipologia di galleria (singola o doppia canna), lunghezza, traffico (numero di veicoli per ora), percentuale di mezzi pesanti, pendenza, portali di accesso, regolamentazione o assenza di regolamentazione del trasporto di merci pericolose, illuminazione e impianto di alimentazione, monitoraggio del traffico, sistema di comunicazione (radio, altoparlanti, stazioni di chiamate d'emergenza), vie di fuga e loro segnalazione, sistema di ventilazione, protezione antincendio e gestione delle situazioni di emergenza con squadre di intervento. Si legge nel rapporto: "Il tunnel giudicato peggiore è quello di Segesta in Sicilia, tra Palermo e Trapani, che risulta anche essere il peggiore tra tutti quelli sinora controllati da EuroTAP".
Nel paragone con gli altri paesi europei, l'Austria risulterebbe essere la nazione con le gallerie migliori e più sicure. Tutti i 7 tunnel esaminati hanno ricevuto un buon giudizio (molto buono, buono o accettabile).
Ancora: "La galleria Segesta (1,7 km) vicino a Calatafimi non ha alcun equipaggiamento che possa salvare una vita umana, ad eccezione di due condotte e di un unico passaggio trasversale come via di fuga".