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08/05/2009 05:39:35

"Terremotino" del 1981: a Marsala ancora si ricostruisce...

Il sisma del 7 giugno 1981,fortunatamente, non provocò morti; tuttavia, i danni al patrimonio edilizio secondo le amministrazioni locali fu consistente: dai dati forniti alla Camera dei Deputati, durante la seduta del 23 settembre dello stesso anno dal deputato nazionale del Pci Giuseppe Pernice, almeno il 60% degli edifici dei Comuni di Mazara del Vallo e Petrosino risultarono lesionati. La situazione più grave si registrò a Mazara del Vallo con circa 1.300 immobili da demolire a causa della grave compromissione delle strutture. Gravissimi danni a Petrosino riportarono altre 750 abitazioni. Marsala fu protagonista solo marginale di quell’evento. Ma si fecero un sacco di affari, ugualmente.
Subito si attivò la grande macchina della ricostruzione e dell’emergenza. E in molti si buttarono, silenziosamente, nell’affare, che continua ancora oggi.
Ville sontuose sono state costruite con i soldi destinati alla ricostruzione. Grazie ai fondi statali e all’assoluta mancanza di controlli in molti si sono appropriati indebitamente di quei soldi per far sorgere da casolari abbandonati edifici nuovissimi, a spese dello Stato. E magari chi ha avuto danni aspetta ancora oggi…

Dopo il terremoto, ci fu subito un primo decreto legge, a Luglio del 1981, convertito poi in legge a Settembre.
All’inizio l’area interessata dai contributi per la ricostruzione era solo quella di Strasatti, dove i danni erano stati notevoli, ma in sede di conversione la classica mano generosa allargò l’area da ricostruire a tutta Marsala, anche in zone opposte che nulla avevano a che fare con quelle dove si erano registrati i danni.
La domanda di contributo andava presentata entro 150 giorni dalla pubblicazione della legge, che prevedeva anche delle perizie. Ma chi doveva approvarle? Una commissione di sei membri, dei quali 4 tecnici e 2 politici, e tra questi uno di minoranza e uno di maggioranza. Insomma, la politica mise mani subito su tutto.

150 giorni dunque il termine per presentare domanda, 30 quello perché la commissione si pronunci.

Ma a questa commissione se ne aggiunse un’altra: quella formata da cinque consiglieri comunali di Mazara Del Vallo, Petrosino e Marsala che giudicano quali famiglie hanno diritto ad un incentivo mensile per i danni subiti.

La legge è generosa, e stanzia “15,5 MILIARDI, AL COMUNE DI MARSALA, IN RAGIONE DI LIRE 2 MILIARDI NELL'ANNO 1981, DI LIRE 5 MILIARDI NELL'ANNO 1982 E DI LIRE 8,5 MILIARDI NELL'ANNO 1983”.
Ma è solo la prima tranche. Perché, dal 1981, anno come anno, la ricostruzione non è mai finita, i rubinetti sono sempre stati aperti, e lo Stato ha sempre erogato soldi.
Gli ultimi, nel 2006, dal Governo Berlusconi: 70 milioni di euro.
Prima ancora, nel 1986, un’altra legge stabilisce “per il completamento delle attività di ricostruzione nei comuni di Mazara del Vallo, Petrosino e Marsala colpiti dal terremoto del giugno 1981, nonché nei comuni di Acireale e Santa Venerina colpiti dal terremoto del febbraio 1986 è autorizzata, a carico del fondo per la protezione civile, la spesa di lire 15 miliardi, di cui 5 miliardi nell'anno 1986 e 10 miliardi nell'anno 1987.

C’è anche la Regione Siciliana, è chiaro: solo nel 2007 il dipartimento regionale di protezione civile emise un decreto per l'accredito di un milione e settecentocinquantamila euro ai Comuni di Marsala, Mazara del Vallo e Petrosino.
E le commissioni? Ancora attive. Si chiamano “Commissioni ex articolo 5” e ancora oggi esitano i progetti nei Comuni di Marsala, Mazara del Vallo e Petrosino.
E infatti, quest’anno, 2009, a 28 anni da quel terremoto e a 2 anni dall’ultimo finanziamento, l’attività della commissione, a Marsala, è ripresa. Ci sono disponibili 583.000 euro, che non bastano, ma accontentano qualcuno. La Commissione oggi a Marsala è presieduta dal Dirigente del Settore Lavori Pubblici, Francesco Patti, da Benedetto Di Dia per l’Ufficio Igiene, da Gaspare Zichitella per il settore Territorio e Ambiente del Comune, dall’architetto Giuseppe Pellegrino, dall’ingegnere Franco Magnate per il Genio Civile, dal Geometra De Vita per la Sopritendenza e da Angelo Priolo.
Quanto ha ricevuto il Comune di Marsala finora? 23 milioni, 452 mila e 580 euro. Ne mancano ancora, secondo le stime, altri 20…. Sono state presentate 1.425 pratiche (843 abitazioni civili mezzo migliaio di attività produttive, 61 costruzioni rurali), e ne rimangono ancora – a 30 anni dal sisma – 379 da esaminare.

Ma quello che è più straordinario notare è che il terremoto, quel terremoto, come tanti altri in Italia, diventa anche la scusa per assunzioni senza concorso, cioè per immettere nei ruoli della Pubblica Amministrazione personale senza nessun tipo di selezione pubblica e di merito.
La mega sanatoria è prevista dall’art. 12 della legge 28 ottobre 1986 n. 730, che ha disposto l’immissione in ruolo di personale utilizzato precariamente, in base a semplici convenzioni, in occasione di ben 9 terremoti, tra cui quello di Marsala del 1981, e che aveva come unico requisito quello di avere svolto servizio per almeno un anno!

Ecco il testo della norma. Sembra incredibile: “Il personale convenzionato da enti, amministrazioni e dai Commissari straordinari di Governo con i fondi appositamente stanziati e in relazione alle esigenze dei terremoti del gennaio 1968 in Sicilia, del novembre 1980 e febbraio 1981 in Campania e Basilicata, del 7 giugno 1981 nei comuni di Mazara del Vallo, Petrosino e Marsala, del 19 settembre 1979 in Umbria, Marche e Lazio, del 29 aprile 1984 in Umbria e del 7 e 11 maggio 1984 in Abruzzo, Molise, Lazio e Campania, del bradisismo dell’area flegrea nonché del programma costruttivo di cui al titolo VIII della legge 14 maggio 1981, n. 219, che risulta in servizio alla data del 31 marzo 1986, o che abbia comunque prestato servizio per almeno un anno, è immesso, a domanda da prodursi entro il 28 febbraio 1987 dalla data di pubblicazione della presente legge nella Gazzetta Ufficiale e previo superamento di un concorso riservato al personale in possesso dei requisiti di cui al presente articolo, in ruoli speciali ad esaurimento da istituirsi presso gli enti o le amministrazioni ove gli interessati prestano servizio. Il personale in servizio presso i Commissari di cui al richiamato titolo VIII è immesso rispettivamente nei ruoli speciali istituiti dalla regione Campania e dal comune di Napoli. Il personale degli enti non territoriali e delle società a partecipazione statale convenzionati con il Ministro per il coordinamento della protezione civile è immesso nei ruoli speciali istituiti presso le regioni territorialmente competenti”.

La magistratura su molte cose non restò a guardare e apri un’inchiesta sui fondi assegnati dopo il terremoto, che portò nel Marzo del 1993 a 14 arresti eccellenti tra i dirigenti dell’allora Istituto Bancario Siciliano e gli ex Sindaci di Mazara del Vallo. "Siamo appena entrati nei santuari della finanza siciliana e potrebbero esserci molte sorprese” dichiarono gli inquirenti. Fu in quel periodo che si cominciò a parlare della provincia di Trapani come della “Svizzera dei mafiosi” per le connivenze fra colletti bianchi, politici, imprenditori e clan. Oggetto dell’inchiesta fu la gestione dei fondi statali, circa 300 miliardi di lire, assegnati al comune di Mazara del Vallo dopo il terremoto del 1981. Secondo l' accusa, l' Ibs, che gestiva il servizio di tesoreria per conto dell' amministrazione comunale, sulle somme depositate avrebbe pagato interessi inferiori di circa otto punti rispetto al tasso dovuto. Tutto ciò avrebbe arrecato alle casse municipali un danno valutato intorno ai 15 miliardi. Ciò fu possibile grazie "all' atteggiamento doloso dell' amministrazione comunale di Mazara del Vallo e a una possibile istigazione da parte dei responsabili della banca".