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03/07/2009 16:31:29

I radicali ripartono da Chianciano

Sentire un leader politico come Pannella, sulla scena da più di trent’anni, convocare un’assemblea per dialogare con altri soggetti politici, senza badare alle appartenenze fa un certo effetto; la sinistra ha mostrato interesse per i radicali, anche se le due figure più importanti, Rutelli e Veltroni erano assenti.
L’aria che abbiamo respirato in quei tre giorni è stata d’emozione, innovazione e pensiamo che forse, le loro idee spesso sono forti, esagerate, urlate, controcorrente, ma non si può non essere grati a Marco ed Emma per le loro battaglie sull’aborto e sul divorzio, per i loro scioperi della fame e della sete contro la pena di morte, la fame nel mondo, i diritti civili, l’arroganza della politica o le ingerenze della Chiesa.
Tanti i soggetti che sono intervenuti sul palco, da Alfonso Pecoraio Scanio a Mina Welby, Bobo Craxi e Paolo Cento, e tanti i temi delle giornate, anche se i punti fondamentali di discussione sono stati essenzialmente tre: la riforma della giustizia, le riforme economiche e la laicità come elemento cardine delle nostre istituzioni repubblicane, ma anche temi come una riforma all’americana delle istituzioni e l’abolizione del divieto al doppio tesseramento.
Le tre giornate sono state piene di appuntamenti, interventi e di lettere, come quella di Pannella al presidente della camera Gianfranco Fini<<abbiamo il sospetto che lei annunci quella metamorfosi del bene antitotalitaria, laica, liberale, costituzionale e quindi antifascista, che invece, sotto mentite spoglie, gli eredi dei vincitori del 1945/48 hanno tradotto in un sessantennio partitocratrico e come tale antidemocratico>>.
In risposta Fini:<<Ho apprezzato il suo richiamo al senso dello Stato, un valore che deve prevalere sempre sulle logiche di parte e di divisione[…], la difesa di tale valore, insieme con la promozione costante dei principi di libertà, laicità, rispetto della dignità della persona deve essere annoverata tra gli obiettivi fondamentali della comunità politica>>.
Interpretate come volete queste parole, ma a noi che eravamo lì c’è sembrato di respirare una politica fresca, diversa da quella urlata che si vede alla tivù, aperta al dialogo.
Tra le questioni fondamentali quella della laicità dello Stato, con la relazione di Valter Vecellio, direttore di Notizie radicali.
La relazione andrebbe letta con attenzione perché Vecellio si preoccupa delle continue interferenze della Chiesa nella vita del nostro paese, dal testamento biologico alla pillola del giorno dopo, e di tutte quelle questioni che dovrebbero essere al centro della vita politica italiana e non del Vaticano.
I distratti seguaci del papa o di Casini dovrebbero ricordarsi, quando pronunciano quelle belle parole in difesa della sacralità e irrinunciabilità della vita(tanto per citarne una), che l’Italia, come ci ricorda l’articolo 8 della Costituzione, è uno stato laico.
Sull’inefficienza della giustizia nel nostro paese, Rita Bernardini ha argomentato una relazione molto precisa, dove auspica un intervento legislativo che garantisca non solo il giusto processo, ma anche la riforma del codice penale e la legge sull’ordinamento giudiziario.
C’ha lasciato perplessi l’intervento di Ivan Scalfarotto, membro dell'Assemblea Nazionale del Partito Democratico, quando ha detto:
<< anch’io ho avuto la tessera del partito radicale e oggi mi verrebbe quasi da chiedervi di fare la tessera del partito democratico>>. A dir la verità pensavamo che avesse sbagliato assemblea, ma le sue motivazioni, più o meno logiche, sono state queste<< le motivazioni per stare nel partito democratico sono molto forti e hanno a che fare con la natura stessa di quel partito e con la nostra democrazia[….]>>.
Emma Bonino, che ha calmato le voci di dissenso nella sala ha risposto<<per essere chiari siete voi che avete fatto uno statuto che vieta la doppia tessera. Non possiamo venire ad iscriverci, perché dovremmo incontrare un presidente di circolo connivente e antistatuario che ce la da, […] la scelta che è stata fatta dalla vostra leadership politica e da chi ha approvato quello statuto sta scritta nero su bianco. Mi auguro che ci ripensiate>>.
Sintetico e concentrato il discorso di Piergiorgio Gawronski, componente dell'Associazione Il Coraggio di Cambiare, che si è concentrato su due punti fondamentali:cambiare lo statuto del Partito democratico prima del congresso su un punto cruciale, far scegliere agli elettori i candidati del partito democratico, come avviene in America, ed eliminare il divieto della doppia tessera.
Ha concluso il discorso invitando tutte le forze politiche ad una manifestazione di vicinanza per Teheran, e ci pare abbia sfondato una porta aperta visto che da sempre i radicali sono attenti ai diritti civili ed umani violati nel mondo.
Abbiamo rincontrato Marco Cappato, che non passava inosservato con quella maglietta rossa con su scritto Free Tibet, <<siamo soddisfatti degli argomenti trattati, ora vedremo cosa nascerà da questa forma di apertura>>.
Conclude i lavori dell’assemblea Marco Pannella <<il nostro compito è quello di fornire a tutti i cittadini, consapevoli della necessità della crescita della democrazia, di unirsi e operare insieme per superare questa situazione poco tranquillizzante, sia in Italia che in Europa>>.
Alla fine di quelle giornate ci siamo resi conto più che mai, che persone come Emma e Marco fanno bene alla politica e che le basi che hanno posto sono solide, speriamo che gli altri partiti siano altrettanti forti e combattenti.