Il provvedimento e' stato disposto dalle Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo che ha accolto la proposta di del questore Alessandro Marangoni. Le indagini sono state condotte dai poliziotti della Sezione Patrimoniale dell'Ufficio Misure di prevenzione della questura e hanno interessato aziende, beni immobili e mobili, tra cui una lussuosa villa del lavore di 2 milioni, tutti riconducibili ai tre esponenti mafiosi. L'attivita' di accertamento patrimoniale ha trovato grande impulso investigativo dalla rilettura di parte del copioso carteggio, sequestrato nel corso delle operazioni che hanno portato dapprima all'arresto di Francesco Franzese e success
ivamente dei Lo Piccolo, costituito da pizzini, libri mastri, contabilita' relative alle attivita' criminali del clan di San Lorenzo. La comparazione analitica della la copiosa documentazione sequestrata con le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia ha permesso alla Squadra mobile e all'Ufficio Misure di prevenzione di ridisegnare e ricostruire compiutamente l'organigramma della famiglia mafiosa di San Lorenzo-Tommaso Natale, di decifrare nomi e societa' indicati "in codice", di scoprire una contabilita' estremamente dettagliata dove venivano appuntati, con maniacale precisione, spese, stipendi ed entrate derivanti principalmente dalla raccolta del pizzo.