COSA CAMBIA - Se il piano, reso noto dalla Cgil, dovesse diventare realtà chi da Trapani o da Palermo vorrà raggiungere Roma o Milano in treno non potrà più salire su un intercity o un espresso, ma potrà utilizzare solo i treni regionali fino a Messina attraversando lo stretto con i traghetti
privati per poi recarsi nella stazione di Reggio Calabria, cambiare treno e proseguire verso le destinazioni in continente. Il gruppo Fs in una nota però sottolinea «che qualsiasi ipotesi di riduzione del servizio in Sicilia, e tanto più il suo abbandono, così come riferito agli organi di informazione dalla Filt-Cgil è semplicemente falsa». «Non si capisce a chi giovi diffondere artatamente notizie prive di alcun fondamento - aggiunge la società - Le Ferrovie dello Stato utilizzeranno ogni strumento a tutela della propria immagine». Dopo le smentite delle Fs, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, dice: «Auspico che anche la Cgil ne prenda atto». «Mi auguro - prosegue - che al tavolo istituzionale, aperto presso il comune di Messina, si trovino adeguate soluzioni per evitare ogni tipo di penalizzazione al trasporto ferroviario nell'area dello Stretto e in Sicilia». Il piano d'esercizio al centro della contesa è di 13 pagine ed è stato presentato lo scorso 29 luglio ai sindacati dalla Divisione passeggeri.
"Come intende Lombardo affrontare il problema della scomparsa della Sicilia dai progetti di Trenitalia?" chiede Mariella Maggio, segretaria generale della Cgil siciliana, a proposito dei piani delle Fs che taglierebbero di fatto fuori, a partire dal prossimo anno, la Sicilia.
Per Maggio è “un progetto dalle ricadute devastanti sotto tutti i punti di vista: della mobilità di merci e persone, dell’occupazione, dell’economia dell’intera isola. Mi chiedo - rileva la segretaria- considerato che non ci saraà più traffico su rotaia e che la rete stradale e le autostrade lasciano a desiderare, se il ponte sullo Stretto non diventi ancora più inutile. Se il governo lasciasse passare il piano delle Fs, si rivelerebbe inoltre tutta la natura propagandistica della sua azione, a cominciare proprio dal Ponte”.
L’esponente della Cgil osserva che “diventerebbe vuoto slogan anche quello dell’asse Palermo-Berlino”. E rimarca: “Il presidente della Regione pensa di stare a guardare? Il suo progetto di sviluppo forse prevede la fine delle ferrovie nella nostra isola? Se così non è - conclude - chiediamo che ci sia un intervento immediato su Trenitalia e sul governo nazionale per scongiurare i tagli, ennesima beffa consumata ai danni di chi sollecita da anni progetti di sviluppo e viene invece abbandonato a se stesso”.