Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
22/08/2009 04:21:09

21.000 dipendenti regionali in eccesso in Sicilia.Privilegiati, come i deputati regionali...


I motivi di un simile cambio di rotta sarebbero ''un bilancio che e' al dissesto'' e il federalismo fiscale che ''incombe'', per cui ''i tempi di oggi impongono piani di rientro in ogni settore''. E di fronte alla possibilita' di perdere voti venendo meno al sistema delle clientele, il governatore siciliano preferisce ''correre il rischio di perdere consenso che continuare a fare danni a questa terra". Secondo Lombardo inoltre ''si sta facendo strada nella coscienza dei deputati la necessita' di risanamento e di riforma. C'e' una riqualificazione del consenso in direzione della politica con la 'p' maiuscola''. "Sto incontrando molte resistenze - ammette - non so se riusciro' o se mi 'faranno fuori'. Ma che questo governo duri sei mesi, un anno, tre anni e mezzo andro' avanti, anche a costo di pestare molti calli". L'obiettivo e' una drastica riduzione del personale: ''se ne serve meta' sara' meta' - spiega - se ne basta un quarto diventera' un quarto. Non ci sara' nessun taglio di teste, ma il personale dovra' essere impiegato al meglio''.
Nonostante gli sprechi della Regione, Lombardo e' convinto che ''l'importante e' invertire la marcia, stiamo facendo la nostra parte - e aggiunge che - Il presidente del Consiglio Berlusconi dice che vuole battere la mafia, che pensa a una fiscalita' di vantaggio, che vuole un Ente che rilanci il Sud. Possiamo non fare la nostra parte? Il divario si accorcia se si fanno passi avanti da entrambe le parti. E noi stiamo facendo il massimo, a cominciare dal settore della sanita'''. E non solo. Proprio ieri "abbiamo presentato i nuovi manager. Sono 17 persone, tutte nuove, che sono state scelte dalla giunta. Non c'e' stata nessuna riconferma, nonostante le pressioni politiche. Anche questo, per la Sicilia, e' rivoluzionario"."Ho rabbia per le risorse sprecate e saccheggiate, non possiamo piu' permettercelo, abbiamo il federalismo puntato alla tempia: o siamo virtuosi o affondiamo", conclude Lombardo.

I dipendenti della Regione Siciliana sono stati sempre dei privilegiati. L'anno scorso, a ridosso delle elezioni regionali, ci fu  un generoso regalo elettorale con la promozione in blocco di 18mila dipendenti della Regione.  Tutti premiati utilizzando le risorse sottratte al Fondo creato per remunerare i lavoratori più produttivi. La progressione economica e di carriera era prevista dal rinnovo del biennio economico del contratto nazionale 2006-2007 dei dipendenti della regione Sicilia (esclusi i dirigenti) che rendeva operativi anche gli aumenti economici medi del 4,85% (113,85 euro complessivi al parametro medio).
Si tratto di una distribuzione a pioggia di 16 milioni di euro del Famp, il fondo di amministrazione per il miglioramento delle prestazioni, che furono assegnati a tutti i dipendenti regionali, senza alcuna verifica sui risultati raggiunti.

LA CASTA. Chi non vorrebbe andare in pensione a meno di 50 anni? Stipendio assicurato, tempo libero, possibilità di cominciare una nuova vita con la liquidazione. Be’, in Sicilia si può. Uniche condizioni: essere dipendenti regionali e avere un familiare malato o molto anziano da accudire. Con buona pace degli impiegati comuni del resto d’Italia che, anche con analoghi problemi familiari, possono al massimo fruire di qualche giorno di permesso in più.
Tra gli ultimi in ordine di tempo ad aver chiesto di fruire dello scivolo, il segretario generale Pier Carmelo Russo, anni 47, a pochi mesi dalla nomina.
I dirigenti della Regione siciliana sono 2.111, uno ogni 5,6 dipendenti a tempo indeterminato, che sono 13.986. Bene, se le regole vigenti nell’Isola della cuccagna fossero uguali a quello del resto della pubblica amministrazione - un dirigente ogni 50 dipendenti - i dirigenti, in tutto, dovrebbero essere 237. Dunque, ce ne sono 1.874 in più.

Oasi nell’oasi che è  l’Assemblea regionale siciliana. Privilegiati sono sia i 90 deputati che gli impiegati.
Non sono tantissimi, circa 200 in tutto, ma ben retribuiti. Gli effetti benefici dell’equiparazione al Senato si estendono a tutti, anche al più umile degli uscieri, pardon, commessi. Che prendono, a testa, una media di 5mila euro al mese, al netto. Il vantaggio non si limita solo allo stipendio. I dipendenti del Parlamento siciliano godono anche di qualche onorevole privilegio. Come i mutui a tasso agevolato, col Banco di Sicilia con cui c’è una vecchia convenzione, per l’acquisto casa. Non arrivano al livello del deputato che lo ha ottenuto al tasso del 2 per cento - ma le condizioni sono comunque più che vantaggiose.
I deputati della Regione siciliana oltre al privilegio teorico di potersi fregiare del titolo di onorevole contrariamente a tutti gli altri consiglieri regionali d’Italia, hanno anche una miriade di privilegi pratici. Qualcuno, del tutto esclusivo, lo hanno perso recentemente, per colpa della crisi. Come il bonus di 6.400 euro annuo per l’aggiornamento politico culturale riservato agli ex deputati. Un cadeau per 300 ex sconosciuto a Palazzo Madama e che costava alle casse un milione e 800mila euro, neanche gli ex senatori ce l’avevano. Ma per un bonus perso, altri, tanti altri rimangono. Per il presente, e per il futuro. Anche quello, ineluttabile, delle agevolazioni per il funerale. In barba alla scaramanzia, tra le pieghe del privilegio ad ogni costo, esiste anche il «sussidio di lutto», sino a 5mila euro di contributo spese per le esequie di deputati in carica o cessati dal mandato.