Francesco Campo, dopo aver parlato al telefono con il capitano del motopesca, Angelo Giacalone. Il resto dell''equipaggio, due mazaresi e quattro tunisini, e' rimasto a bordo del "Chiaraluna", sempre orm
eggiato nel porto di Sfax. Con Giacalone, le autorita' hanno condotto a Tunisi anche i comandanti di altri quattro pescherecci, tutti egiziani, pure fermati in questi giorni dalla Tunisia. Si ignorano i motivi del trasferimento, che secondo Campo potrebbe essere finalizzato alla notifica di provvedimenti delle autorita' tunisine.
Intanto si profila il pagamento di una ammenda per il rilascio del peschereccio "Chiaraluna". Il possibile pagamento dell'ammenda e' stato appreso ufficiosamente dal comandante del motopesca, Angelo Giacalone, che lo riferito telefonicamente all'armatore di Mazara del Vallo , Francesco Campo. Giacalone ha anche assicurato che lui e il resto dell'equipaggio, due mazaresi e quattro tunisini, stanno bene. "L'eventuale importo da pagare non e' ancora quantificato" precisa l'armatore, e aggiunge che "i tempi burocratici sono rallentati dal Ramadan attualmente in corso. Quando sara' certa l'ammenda da pagare -sottolinea Francesco Campo- prima dell'eventuale rilascio occorrera' trovare i soldi necessari. In ogni caso, mi conviene tenere fermo il peschereccio dove si trova, perche' l'alternativa sarebbe riprendere subito l'attivita' di pesca, che avverrebbe nella stessa zona, con il rischio di un nuovo sequestro.
Preferisco non guadagnare niente -conclude polemicamente l'armatore- piuttosto che spendere altri soldi".