Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
01/09/2009 09:25:40

Stanotte torna a casa il "Chiaraluna", peschereccio sequestrato dalla Tunisia

ara del Vallo. E proprio il sindaco della cittadina marinara del Trapanese, Nicola Cristaldi, aveva anticipato la notizia.
Il peschereccio è stato fermato da una motovedetta mentre, secondo le autorità tunisine, si trovava nelle acque del cosiddetto “Mammellone”, nel Canale di Sicilia. Scortata al porto di Sfax, l’imbarcazione è rimasta ferma con l’equipaggio a bordo: due mazaresi, un marocchino e tre tunisini.

Appena giunta la conferma della notizia che nel pomeriggio di ieri il motopesca "Chiaraluna" ha lasciato il porto di Sfax per fare ritorno a Mazara del Vallo, il Presidente Giuseppe Poma, a nome dell’intero Consiglio Provinciale di Trapani, che subito dopo il sequestro del natante aveva sollecitato l’autorevole intervento del Ministro agli Affari Esteri, Franco Frattini, ha voluto esprimere compiacimento e soddisfazione per l’avvenuto dissequestro.

Un sentito ringraziamento, in particolare al Ministro Franco Frattini ed al Sen. Antonio d’Alì, e a tutte le altre competenti autorità, sia italiane che tunisine, - ha dichiarato il Presidente Poma – che sono intervenute con tempestività ed efficacia, risolvendo positivamente il caso nel giro di meno di una settimana.
Il nostro auspicio adesso, lo ribadisco con forza, – ha aggiunto il Presidente del Consiglio Provinciale – è che si arrivi al più presto alla definitiva soluzione della problematica legata all’esercizio dell’attività di pesca nel Canale di Sicilia affinché non abbiano più a ripetersi episodi del genere che mettono a repentaglio la serenità dei pescatori e di tutti gli operatori del mare nonché i rapporti di grande amicizia che ormai da tempo contraddistinguono le relazioni fra il popolo siciliano e quello tunisino.

Oltre alla soddisfazione per il rilascio – ha concluso il Presidente Poma – mi è gradito ribadire ancora una volta il massimo della solidarietà e della vicinanza umana e politica ai marittimi imbarcati, alle loro famiglie e all’armatore del “Chiaraluna”, Francesco Campo, quest’ultimo messo già a dura prova dal precedente sequestro del suo motopeschereccio avvenuto meno di 6 mesi or sono ad opera delle autorità libiche.