"Siamo stati trattati bene, con educazione", ha detto Doumi subito dopo l'arrivo a Mazara, e ha aggiunto: "Siamo rimasti sempre a bordo, in attesa di notizie dalle autorita' tunisine.
Avevano legato una catena attorno all'elica del nostro peschereccio, ma non hanno limitato i nostri movimenti anche se noi abbiamo preferito rimanere a bordo". Prima di tornare a
casa, l'equipagio nel porto di Mazara ha effettuato i lavori necessari a un lungo ormeggio: e' infatti scattato da ieri il fermo biologico e il "Chiaraluna", come tutti altri pescherecci della flotta mazarese, restera' inattivo per qualche mese.