L’assurda odissea di Bruna Ferrario, sposata e madre di due figli, è iniziata il 19 settembre scorso. In vacanza con il marito in Sicilia, a Favignana, durante un giro in bicicletta è caduta, ferendosi a un gomito. Trasportata all’ospedale di Trapani, la paziente è stata operata e ingessata. Il giorno successivo è stata dimessa ed è rientrata a casa.
La mattina di venerdì scorso, Bruna ha ricevuto una telefonata dai carabinieri di Como, che le hanno detto di mettersi immediatamente in contatto con l’ospedale di Trapani. Al telefono, il medico del presidio siciliano le ha detto di recarsi con urgenza al pronto soccorso più vicino, spiegandole che si era accorto che l’intervento al gomito non era riuscito e non aveva risolto il problema.
Accompagnata dal marito, la 61enne ha dunque raggiunto il pronto soccorso del Sant’Anna, spiegando quanto accaduto. Dopo i primi accertamenti, i medici hanno confermato che la donna aveva bisogno di un secondo intervento chirurgico e l’hanno ricoverata in ortopedia. La nuova operazione è stata effettuata il 25 settembre. Secondo i medici, l’esito era stato positivo. Poche ore dopo però, le condizioni della paziente si sono improvvisamente aggravate, fino alla morte, avvenuta nelle prime ore del mattino di domenica.
Il marito e i figli della casalinga hanno presentato immediatamente un esposto ai carabinieri di Como e si sono affidati ad un legale, l’avvocato lariano Pierpaolo Livio.
Nella denuncia, i familiari della 61enne espongono i fatti e chiedono che sia fatta chiarezza sul decesso, precisando che Bruna era «in perfetta salute e non soffriva di problemi cardiaci, respiratori, di diabete o di qualsiasi altro genere».
Il sostituto procuratore di Como Giuseppe Rose ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo.
Al momento, non ci sono iscritti nel registro degli indagati.
Nelle prossime ore dovrebbe essere disposta l’autopsia.
All’ospedale Sant’Anna, i medici che si sono occupati del caso si dicono sereni e convinti che l’intervento sia riuscito. Tramite l’addetto stampa, la direzione aziendale ha espresso vicinanza alla famiglia e piena fiducia nella magistratura, nella convinzione che sarà fatta piena luce sulla vicenda.
Bruna Ferrario, 51 anni, è morta per una crisi respiratoria a cui ha fatto seguito l’arresto cardiaco. La donna, appassionata sportiva, era caduta il 12 settembre scorso durante un’escursione in bicicletta, mentre era in vacanza alle Isole Egadi. La conseguenza era stata una brutta frattura di un gomito, che l’aveva costretta a un ricovero all’ospedale di Trapani, per essere operata e ingessata dopo l’impianto di quattro viti per contenere la frattura dell’osso. Tuttavia dieci giorni dopo i medici dell’ospedale siciliano, rimettendo mano alla cartella clinica della paziente, si sono accorti che una delle viti era stata posizionata male, rischiando di poter generare una setticemia. Hanno così chiesto ai carabinieri di rintracciare la donna chiedendole di mettersi in contatto con l’ospeda
le, spiegando che al più presto doveva rivolgersi a una struttura sanitaria per essere rioperata e arginare il possibile inconveniente. Così il 25 settembre, tre giorni dopo, Bruna Ferrario è entrata in sala operatoria all’ospedale Sant’Anna di Como, per il supplemento di intervento che avrebbe dovuto prevenire spiacevoli conseguenze. Invece domenica mattina alle 8 il marito è stato avvisato che erano subentrati problemi improvvisi: gravi crisi respiratorie che nel giro di un’ora hanno portato la donna in arresto cardiaco.