Questo tratto di costa marsalese lungo circa 1,5 km, ricordiamolo, ha subito dal 2005 un processo degradante con il deposito dei fanghi provenienti dal porto di Trapani per dar vita a un parco volto alla riqualificazione dell’area. Poi nel 2007 è arrivato il blocco dei lavori da parte dell’autorità giudiziaria che sospettava la tossicità dei fanghi. Ma ad inizio 2009, quando i risultati degli esami geognostici hanno
accertato la non tossicità del materiale riversato nella zona per coprire la laguna artificiale costruita più di 15 anni fa, i lavori non hanno ripreso il loro corso per problemi economici, burocratici e soprattutto politici. La scorsa estate l’Amministrazione Provinciale ha stanziato 125.000 € per alcuni lavori di manutenzione straordinaria non prendendo decisioni concrete per il completamento dell’opera. Tale decisione ha fatto indignare in particolare i consiglieri provinciali Ignazio Passalacqua ed Edoardo Alagna.
Il suddetto incontro è avvenuto proprio in seguito alle pressanti richieste del consigliere provinciale avv. Edoardo Alagna al quale premeva discutere, oltre che delle altre problematiche del territorio marsalese, dell’annosa situazione in cui giace quel tratto del lungomare V. Florio. Sembra muoversi qualcosa. Finalmente i cittadini marsalesi, stanchi di dover assistere ad uno spettacolo aberrante per l’immagine della nostra costa già lacerata dall’abusivismo edilizio, possono essere messi a conoscenza del fatto che a tutt’oggi non esiste un progetto definitivo di sistemazione dell’area bensì uno studio di fattibilità . Questo studio di fattibilità potrebbe diventare progetto definitivo ed esecutivo ma ciò richiede ancora tempi lunghi ed una spesa finale di circa 3.700.000 euro. Ricordiamo che per la colmata sono già stati spesi 527.000 € dalla Provincia nella precedente giunta Adamo ed era stato inoltre acceso un mutuo di 2 milioni di euro.
Nel corso della riunione sono state discusse anche altre tematiche ambientali e territoriali, tra le quali, non da ultima, quella concernente la sistemazione delle banchine e dei solarium dello Stagnone, nonché della riapertura della bocca di San Teodoro, la quale risulta essere ormai occlusa con conseguente impedimento del riciclo delle acque della laguna.
Ancora una volta l’amministrazione provinciale ha mostrato un’apparente interesse sulle questioni su esposte, le quali necessitano, invece, di interventi urgenti e tempestivi soprattutto perché la città di Marsala, che fa affidamento al turismo come fonte di sostentamento, non può presentare una costa in tali condizioni.
Francesco Appari