L’incontro è presieduto dal questore di Messina e vi partecipano i rappresentanti di tutte le forze dell’ordine e dei soccorritori. L’oggetto dell’incontro è confrontare uno per uno gli elenchi dei dispersi in mano ai soccorritori. Ieri il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, che è volato a Roma perchè nel pomeriggio deve riferire in Parlamento, ha parlato di
nove dispersi che con molta probabilità si trovano sepolti da montagne di fango. In pratica si tratta di un dato che deriva dal fatto che nove nuclei familiari presenti sul posto indicano con certezza la presenza dei corpi dei loro cari in quelle aree.
Ciononostante, secondo quanto si apprende all’unità di crisi della Protezione civile a Messina, per le forze dell’ordine impegnate nelle ricerche il numero dei dispersi dell’alluvione rimane nell’ordine della trentina. «La ragionevole certezza di nove dispersi», cui ieri sera aveva parlato il sottosegretario alla Protezione civile Guido Bertolaso , faceva riferimento alle nove persone i cui familiari si trovano sui luoghi del disastro per assistere alle ricerche dei corpi. Ma continuerebbero a mancare all’appello anche diverse altre persone che non vengono «reclamate» da qualcuno in particolare.
Intanto sono tre le salme ancora senza nome delle 24 recuperate finora dopo l’alluvione. Lo si apprende all’unità di crisi in prefettura. Per le 21 vittime già identificate è stata autorizzata la restituzione dei corpi alle famiglie, essendo stati completati gli esami medico-legali disposti dalla Procura, che indaga per disastro colposo.