Torna ad affermarlo il sindaco di Valderice, Camillo Iovino,
ricordando che in questo senso era stata anche raggiunta una intesa tra il Ministero per il Lavoro, con il sottosegretario Pasquale Viespoli, e la Regione Siciliana, con l'allora assessore Carmelo Incardona. Una intesa che aveva subito un blocco per la mancata formalizzazione della richiesta delle risorse economiche da impiegare nei progetti IN.LA da parte dell'ASI di Palermo, soggetto beneficiario dell'intervento. «L'attuale assessore regionale al lavoro, Luigi Gentile – continua Iovino – dovrebbe prendere atto di un dato di fatto: risulta che dal 30 settembre scorso i fondi del progetto IN.LA, che ammontano a 4 milioni e 500 mila euro, in gran parte destinati ad aziende del palermitano siano stati sbloccati. L'ASI di Palermo, soggetto attuatore, ha raccolto tra le aziende consociate, istanze di prosecuzione dei progetti di inserimento lavoro per circa 3 milioni e 300 mila euro. La parte residuale di 1 milione e 200mila euro, non utilizzata, è quella che a mio avviso, ed in ciò credo di avere il conforto anche dei colleghi di Alcamo, Marsala e Castellammare, dovrebbe essere impiegato per i nostri precari».
«Per questa ragione – sostiene Iovino – ritengo che ci sono i fondi ed i margini per chiudere, seppure per breve tempo e non ancora in via definitiva, la vicenda di questi lavoratori. Per altro il bacino s'è progressivamente ridotto. Tra i lavoratori di Valderice ed Alcamo alcuni sono passati in carico alla ditta Aimeri Ambiente o sono in procinto di passarvi. A questo punto i lavoratori che hanno bisogno del sostegno non sono più 151 ma poco più di 120».
L'utilizzo dei fondi residuali del progetto IN.LA rappresenta comunque una soluzione tampone (per circa un anno): «la soluzione più stabile, se non vogliamo chiamarla definitiva è quella dell'inserimento di questi lavoratori nel bacino che attinge al fondo unico del precariato regionale. Si tratta – dice Iovino – di una perequazione dei nostri lavoratori a tutti gli altri regionali. In atto i nostri precari non rientrano nei finanziamenti del Fondo Nazionale per l'occupazione perchè non sono lavoratori socialmente utili e non rientrano neppure nelle proroghe dei contratti di diritto privato previsti dalle normative regionali».
Il comune di Valderice già dal primo giorno di protesta dei precari davanti Palazzo del Governo e proprio in una riunione in Prefettura aveva al Prefetto Trotta e, soprattutto, l’assessorato regionale al lavoro, che la questione venisse inserita nella loro agenda come priorità .
Sempre in quella occasione il comune di Valderice aveva inviato, in segno di solidarietà con i lavoratori il proprio gonfalone.
Gonfalone che, giovedì scorso è stato rifiutato dal rappresentante sindacale della CGIL: «Sono dispiaciuto di questo rifiuto, lo dico senza alcuna polemica e con l'intenzione di non acuire alcuno scontro con il sindacato. Posso comprendere ogni forma di civile contestazione della mia azione di sindaco, e con i dovuti modi anche della mia persona. Posso comprendere anche l'esasperazione del momento, ma mi permetto di ricordare che il gonfalone non rappresenta nè me, nè la nostra giunta, né il consiglio comunale. Il gonfalone “è” la città di Valderice e sono certo che ogni cittadino valdericino è solidale con i nostri concittadini in lotta per il posto di lavoro. Solo questo voleva essere il significato del Gonfalone che, ribadisco siamo pronti a rimandare in piazza accanto ai nostri lavoratori. Reputo importante la collaborazione di tutti, dalla classe politica ai sindacati, per individuare le strategie di uscita da una condizione di somma difficoltà . Chiedo a tutti di fare uno scarto in avanti».
Anche l'utilizzo dei fondi residuali del progetto IN.LA rappresenta comunque una soluzione tampone (per circa un anno): «la soluzione più stabile, se non vogliamo chiamarla definitiva è quella dell'inserimento di questi lavoratori nel bacino che attinge al fondo unico del precariato regionale. Si tratta – dice Iovino – di una perequazione dei nostri lavoratori a tutti gli altri regionali ma per questo è necessario un intervento legislativo all’Ars e la piena condivisione di tutta la nostra deputazione senza distinzione di parte e di partiti».
Il sindaco ha concesso al Partito Democratico l’uso dell’aula consiliare, richiesta ieri dal capogruppo Francesco Cicala, per una assemblea con i precari: «Concediamo volentieri l’aula consiliare al PD con senso di piena solidarietà verso i lavoratori. Ma con la stessa convinzione riteniamo che sia più determinante il presidio davanti al Palazzo del Governo e che per le assemblee si richieda l’aula del Consiglio Provinciale che con senso di responsabilità verrà certamente concessa. Questa battaglia riguarda non solo i lavoratori di Valderice ma anche quelli di altri tre comuni (Alcamo, Marsala, Castellammare del Golfo); è bene vi si dia un rilievo provinciale e regionale e non localistico».
Nei giorni scorsi sono intevenuti sulla vicenda anche Enzo Milazzo, della Cgil di Marsala, e il deputato regionale del Pd Baldo Gucciardi. Milazzo è intervenuto in diretta al Volatore di Rmc 101, portando anche la testimonianza di uno dei lavoratori precari licenziati dal Comune di Marsala. Ecco il suo intervento:
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E' intervenuto nel dibattito anche il coordinatore provinciale del Partito Democratico, il deputato regionale Baldo Gucciardi. Questa la sua intervista:
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