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13/10/2009 12:55:18

Un pentito di mafia accusa Raffaele Lombardo

ma per i pm della Procura di Catania non "e' stato trovato alcun significativo riscontro" alle parole del collaboratore. Il Governatore venne comunque iscritto nel registro degli indagati, come scrive oggi 'Il Fatto quotidiano'. "Dopo l'iscrizione nel registro degli indagati come atto dovuto - ha detto all'ADNKRONOS il Procuratore capo etneo Vincenzo D'Agata - abbiamo fatto le nostre indagini, ma non siamo riusciti ad avere riscontri alle dichiarazioni del collaborante. Ecco perche' abbiamo chiesto l'archiviazione". Richiesta respinta dal gip Antonio Caruso che chiese nuove indagini.
"Come chiesto dal gip - ha aggiunto il Procuratore D'Agata - abbiamo fatto il supplemento d'indagine ma non sono emersi significativi riscontri. Il quadro rimane dunque invariato rispetto al passato". E sul tempo trascorso, oltre duecento giorni dalla richiesta di supplemento d'indagine, il magistrato dice: "Gli atti sono rimasti in stand by per carenza di personale, nulla di piu'...".
A parlare di Lombardo era stato il pentito Maurizio Avola, "che fece le dichiarazioni su Lombardo solo tredici anni dopo l'elezione del Governatore - ha detto ancora D'Agata - affermando di averlo riconosciuto su un giornale e che il Presidente avrebbe incontrato Santapaola. Disse anche che Lombardo 'veniva a chiedere voti'''. Il Procuratore ha concluso che si tratta di "una tempesta in un bicchier d'acqua".