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14/10/2009 05:01:27

E' ripreso a Marsala il processo a Pino Grigoli e Matteo Messina Denaro


Gli investigatori hanno trovato una parte del "tesoro" di Messina Denaro, a cui lo Stato dà la caccia dal 1993. Secondo le rilevazione di Rino Giacalone, su La Sicilia di ieri, tra il 1999 ed il 2002 Grigoli ha condotto operazioni bancarie «per contanti» con depositi superiori ai 600 milioni di vecchie lire. E non c'è alcuna rispondenza tra questi versamenti e gli «affari» commerciali di Grigoli. Secondo gli investigatori i soldi sono giunti da altra «fonte», cioè proprio dal «padrino» Messina Denaro.  In Tribunale a descrivere il contenuto del rapporto sono stati i tenenti colonnelli Rosolino Nasca ed Eros Cococcetta.
Gli investigatori hanno accertato una evidente «sperequazione» tra i redditi dichiarati e quelli realmente posseduti da Grigoli, così da creare una «cassa in nero» per tutta una serie di operazioni. Quei 600 milioni di vecchie lire intercettati in quell'arco temporale tra il 1999 ed il 2002 sarebbero serviti a Messina Denaro ad entrare nelle società di Grigoli.
Ma le novità sul gruppo Grigoli non si fermano a questo dato. C'è un elenco di dipendenti assunti dalla catena commerciale per conto dell'organizzazione mafiosa. Figli, congiunti e parenti di soggetti condannati per mafia, tra questi c'è anche il nipote di Matteo Messina Denaro, Francesco Guttadauro, figlio di Filippo che oggi sconta 14 anni di carcere per mafia ed estorsioni, e che fa parte della «potente» famiglia di Brancaccio, quella che si interessava anche alle sorti politiche dell'ex governatore Totò Cuffaro.

A Grigoli furono sequestrate giusto un anno fa dodici società, 220 fabbricati tra palazzine e ville, 133 appezzamenti di terreno per 60 ettari e persino uno yatch di 25 metri per un totale di 700 milioni di euro. Il  sequestro di beni fu eseguito dagli uomini della Direzione investigativa antimafia di Palermo guidati da Roberto Passaro. Grigoli, ritenuto prestanome del boss trapanese latitante Matteo Messina Denaro, è capo di una holding del settore della Grande distribuzione organizzata con le società Grigoli distribuzione e Gruppo 6 Gdo detentrici del marchio Despar nella Sicilia Occidentale.

Nel 1974  i coniugi Grigoli avevano un reddito netto di 3.372.000 lire mentre nel 2001 sarebbero arrivati a 1.419.240.000 euro (oltre 600 milioni il reddito di Grigoli, oltre 818 milioni quello della moglie) che poi sarebbe sceso per arrivare nel 2006 a un totale di 724,9 mila euro.