Sicuramente abbiamo inteso dare progettualità a Marsala con un’opera di ampio respiro che avesse una ricaduta sul sociale. La nostra famiglia intraprende iniziative economiche a Marsala ormai da quasi cento anni e credo più opportuno per la città intraprendere un’attività che riguarda massimamente il territorio. Questo l’abbiamo fatto occupandoci del porto.
Nel vostro progetto il porto viene considerato porto “hub”, perché è classificato così dalla Regione Sicilia ma è valutata così tutta la zona del porto, non solo quella del porticciolo, ed è tutta la zona che viene ricreata e vissuta per la prima volta. Voi avete presentato questo progetto all’Amministrazione in virtù anche di quello che è previsto dal piano strategico per lo sviluppo della nautica da diporto in Sicilia, ma anche sulla base di ciò che è previsto dal piano regolatore del porto. Però c’è sembrato di capire che l’attuale piano regolatore è un po’ di ostacolo allo sviluppo di questa importante infrastruttura nella nostra città …
Allora, il progetto del porto è regolato dalla legge Burlando che consente di presentare progetti per la nautica da diporto e così abbiamo fatto noi. Il progetto può essere in armonia o in distonia con i piani regolatori esistenti, nel nostro caso è in distonia perché il nostro progetto prevede la nautica da diporto nella zona oggi adibita all’area pescherecci, quindi si tratta di portarla più verso il centro città . Chiaramente questo comporterebbe un ribaltamento delle funzioni in quanto la parte pescherecci verrebbe ad occupare quello che è l’attuale porto turistico.
Da chi è gestito attualmente il porto?
È bene ricordare che il porto è gestito dalla Regione, nel senso che l’area demaniale è di competenza regionale. È chiaro che, essendo un progetto in distonia col piano regolatore, è anche importante un passaggio in consiglio comunale e che l’amministrazione dia un indirizzo politico su quello che vuol fare in futuro del bacino portuale.
Voi vi siete già confrontati con l’amministrazione in questo senso?
Abbiamo appena finito la fase di pubblicazione quindi ci aspettiamo nei prossimi giorni che l’amministrazione fornisca un indirizzo politico sull’utilizzo del porto. Chiaro è che adesso il progetto dovrà essere al centro di una conferenza di servizi dove oltre all’amministrazione comunale ci sarà anche la regione e tutti gli altri enti competenti in materia per esprimere il loro parere.
Secondo quello che è presentato nel progetto ci saranno 250 posti di lavoro, 1000 posti barca, la possibilità di ormeggio per yacht fino a 60 m di lunghezza. Sono numeri corretti?
Assolutamente corretti. Per ulteriore precisione si tratta di 1032 posti barca, 250 per quanto riguarda le persone impiegate, facendo il sunto degli addetti impiegati nelle varie attività previste nel nostro progetto. Progetto che non prevede solo un approdo perché prevede ristorazione, fitness-centre, spa, club house, insomma si tratta di una occasione di rilancio di tutta la zona.
Questo progetto ha avuto il compiacimento degli operatori che già lavorano nel vecchio porto di Marsala?
Noi abbiamo sottoposto, in fase preventiva, a molti operatori il progetto e hanno firmato una lettera di sostegno all’iniziativa. Chiaramente visto in un quadro generale di master-clan, che prevede l’allocazione delle risorse attualmente esistenti in un’altra parte del bacino, il progetto va bene se c’è uno sviluppo armonico dell’intero bacino. Noi ci occuperemo della fase da diporto; è chiaro che un ruolo fondamentale lo gioca l’amministrazione comunale per quanto riguarda l’altra parte del bacino dedicato ad altre funzioni: commerciale e peschereccio.
Per quanto riguarda l’ambiente, il vostro progetto che tipo di volumetria prevede: si abbatteranno vecchi edifici, ci sarà una colata di cemento?
Il progetto ha un impatto estetico e ambientale assolutamente positivo. Quell’area è colma di magazzini fatiscenti, in parte utilizzati, in parte no, dove c’è una presenza di eternit come in poche altre zone del nostro territorio. Quindi si va a bonificare un’area che è sotto gli occhi di tutti, basta passare da Piazza Piemonte Lombardo per vedere la situazione di degrado in qui versa la città attualmente. Si tratterà dunque di trasformare un’area che da zona di degrado diventerà il salotto più bello della Sicilia occidentale.
È una zona effettivamente di degrado. E nel porto c’è più piombo che acqua e ci vanno anche delle persone a pescare non conoscendo il pericolo. Quindi ci sarà una sistemazione di quell’area che per ora è molto trasandata…
In tutta quell’area si dovranno sviluppare i servizi per la Marina di Marsala che in realtà non sarebbero proprio esclusivi della zona, perchè si tratta di una Marina totalmente integrata con la città …e quando si parla di “marina” si intende un approdo turistico che ha sviluppato tutta una serie di servizi che consentono un certo livello di confort al diportista. Ricordo che quello di Marsala sarà uno dei 3 porti “Hub” più grandi della Sicilia, superando quello di Marina di Ragusa che attualmente ha più di 800 posti barca.