In Tribunale (presidente Renato Zichittella), il processo che vede imputato il religioso è iniziato nel maggio del 2008. A difendere Caradonna è l'avvocato Rosa Tumbarello, mentre ad assistere la presunta vittima, costituitasi parte civile, è l'avvocato Gianfranco Zarzana.
Nell'ultima udienza, in aula, è stato ascoltato l'ispettore di polizia Cesare Mannino, al quale, a suo tempo (i fatti sarebbero accaduti il 10 febbraio 2005), si rivolse, in qualità di amico, il prete. E ciò per cercare di risolvere la ''querelle'' con il suo accusatore (il 33enne P.L.C.), che poi fu contattato dal poliziotto. Il tentativo di riconciliazione, per
ò, non andò a buon fine, tanto che, poi, fu presentata una denuncia ai carabinieri.
Il poliziotto, nell'ultima udienza con un certo imbarazzo, rispondendo alle domande del pm, degli avvocati e del presidente Zichittella, ha cercato di ricostruire i contorni della scabrosa vicenda, che scuote la chiesa marsalese.
La violenza sessuale, secondo il racconto della presunta vittima, sarebbe avvenuta nella casa del prete, dove P.L.C. fu invitato «per prendere un caffè», nel quale, sempre secondo il racconto di chi ha sporto la denuncia, sarebbe stata versata qualche sostanza che lo avrebbe intontito. E' questo uno dei punti più delicati e controversi dell'intera vicenda. Oggi verrà ascoltato l'imputato.