Giovanni Sardo, Presidente Regionale Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo, una delle sette associazioni convenzionate con il Comune, ai nostri microfoni ha voluto precisare che “Questo sistema clientelare delle associazioni, per quanto riguarda la mia, non c'è, non esiste". E' vero che comunque spesso si fa confusione e si generano false aspettative. Aggiunge Sardo: "Faccio un esempio ma desidero metterlo tra virgolette: quando è nato il comando generale delle Guardie Ambientali tutte le persone erano convinte che iscrivendosi a questa associazione sarebbero diventate impiegati regionali. ”
Il presidente dell’Associazione “Amici del Terzo Mondo”, Vincenzo Zerilli, coglie l'occasione per ripristinare il concetto autentico della parola volontariato: “ Constato come ormai sotto la voce “volontariato” si nasconda spesso qualcosa di diverso, che mira alla gestione di progetti e alla ripartizione di fondi. Tutto ciò non consente alle associazioni di svolgere davvero la funzione di pungolo e, se necessario, di denuncia. Perché questa visione finisce per condizionare e limitare i margini di movimento delle associazioni, che diventano più attente alla ripartizione dei progetti e dei relativi finanziamenti che alle altre funzioni che dovrebbero invece costituire il loro principale obiettivo. Finisce così che in molti casi i benefici delle politiche sociali siano più utili alle associazioni stesse che alle aree di disagio presenti sul territorio. Sebbene il lavoro di molte associazioni meriti senz’altro interesse, riteniamo però che questa visione non possa rientrare nello spirito del volontariato”. Zerilli auspica che l’amministrazione comunale, attraverso il nuovo assessore alle politiche sociali si facesse promotore di un’iniziativa, coinvolgendo tutto il mondo dell’associazionismo marsalese, in modo da favorire un utile confronto e definire in maniera più chiara e corretta le linee guida che andrebbero seguite per assicurare un servizio migliore al territorio
Anche un nostro lettore, Danilo Marino, ha voluto fare delle precisazioni in merito all'uso di tenute e di strumenti troppo simili a quelli in uso alle forze dell'ordine. “Il Testo unico di Pubblica Sicurezza, in particolare dall'articolo 134, 4° comma, sancisce chiaramente che le funzioni di polizia sono di esclusiva competenza degli organi pubblici cui la legge conferisce le relative potestà . Tali soggetti non possono indossare uniformi di tipo militare e nemmeno simili a quelle autorizzate per gli istituti di vigilanza privata e nemmeno possono usarsi sui mezzi loghi, scritte o simboli che possano ingenerare confusione. Esiste tutta una casistica al riguardo: impiego di modelli di vetture di marca e modello uguali a quelle usate delle Forze dell'Ordine, utilizzo suggestivo di colori e fasce cromatiche;apposizione di sigle alfa-numeriche analoghe a quelle in uso presso corpi dello Stato, ma leggermente differenti ( caso classico: inversione di consonanti ). E' bene ricordare che le recenti innovazioni in materia di ronde ( a prescindere se siano condivisibili o meno ) nulla modificano circa l'abbigliamento utilizzabile dai volontari impegnati in tali servizi, anzi, appaiono pure più restrittive prevedendo una semplice pettorina.
Immagino la delusione di tanti che, esclusi o non ammessi nelle forze armate o di polizia, puntavano ad indossare una divisa in altro modo.”
Il confronto tra queste opinioni evidenzia ancora una volta il problema che ha richiamato la nostra attenzione sulla vicenda. E' giusto che in una società civile ci siano delle persone che mettano a disposizione il loro tempo e le rispettive competenze per accrescere il patrimonio civico. Il volontariato è una predisposizione, non un lavoro. Le associazioni, nelle intenzioni statutarie, non rispondono a nessun ritorno economico. Ci sono poi i professionisti del volontariato, quelli che vivono per il contributo comunale (provinciale, regionale, etc), quelli che sono talmente devoti agli altri che non hanno il tempo di cercarsi un lavoro vero. Sono questi i principali nemici delle associazioni di volontariato, i nostri dubbi li hanno coltivati loro.