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09/12/2009 07:30:52

Il CIF di Sicilia si prepara al Congresso nazionale

 

Il tema, assai impegnativo, “Donne e sviluppo della persona e della comunitĂ , per un nuovo umanesimo” è stato introdotto nel Congresso regionale della Sicilia, svoltosi a Palermo nei giorni 21 e 22 novembre, ed al quale hanno partecipato, con la presidente nazionale Anna Maria Mauro Pastorino, la prof.ssa Maria Pia Campanile Savatteri e Dora Cascone, riconfermata Presidente regionale.

La gloriosa associazione, nata nel 1944, che ha reso servizi numerosi alla democrazia del Paese ed alla difesa dei diritti delle donne e dello sviluppo sociale, è presieduta da Anna Maria Mauro Pastorino e dalla Vice Maria Pia Campanile Savatteri.

Per decenni il CIF ha operato, in sintonia con i movimenti operai cristiani, ACLI, MCL, CC.DD, con apporti culturali notevoli e numerosi servizi resi alla societĂ  siciliana ed alla politica in difesa della donna, della famiglia e della formazione.

La rivista del CIF “Cronache e Opinioni”,nell’ultimo numero, di novembre porta un inserto (1)sulla “Caritas in Veritate”,con un editoriale del prof.Giuseppe Savagnone, rispondente al crescente interessamento del laicato cattolico ai temi della Lettera Enciclica.

Anche i lavori precongressuali di questa importante Associazione, come nei mesi scorsi abbiamo constatato per i congressi del MCL, (2) (3) hanno avuto così come riferimento l’Enciclica sociale di Benedetto XVI, quasi a confermare l’ecclesialitĂ  dell’associazione che s’ispira alla Dottrina sociale della Chiesa.

Ed il CIF di Trapani, Alcamo e Marsala, proseguendo nel mandato congressuale, si riunisce a Campobello di Mazara, mercoledì 9 dicembre, alle ore 1630 presso la Casa della SolidarietĂ  per ascoltare sul temi dello “Sviluppo umano integrale , lo sviluppo dei popoli, l’ economia e la societĂ  civile, Nicola Milana, responsabile pastorale del lavoro, la presidente provinciale Maria Rita Pecorella, la presidente di Trapani Carmela Piazza, Mons.Pisciotta e Ferdinando Russo.

Il mondo dell’associazionismo cattolico appare impegnato, ad approfondire i temi Della dottrina sociale della Chiesa, quasi a ricercare nel magistero di Benedetto XVI, e nei riferimenti ai Papi del dopo Concilio Vaticano II ,gli apporti significativi per quella svolta dell’economia e dello sviluppo che l’attuale crisi sollecita.

Il papa si rifĂ  ancora al magistero sociale di Paolo VI ,che ha voluto ribadire “l’imprescindibile importanza del Vangelo per la costruzione della societĂ  secondo libertĂ  e giustizia, nella prospettiva ideale e storica di una civiltĂ  animata dall’amore”. Paolo VI, infatti, nella Populorum Progressio, continua l’Enciclica Caritas in Veritate,”comprese chiaramente come la questione sociale fosse diventata mondiale e colse il richiamo reciproco tra la spinta all’unificazione dell’umanitĂ  e l’ideale cristiano di un’unica famiglia dei popoli, solidale nella comune fraternitĂ . Indicò nello sviluppo,umanamente e cristianamente inteso, il cuore del messaggio sociale cristiano e propose la caritĂ  cristiana come principale sforzo a servizio dello sviluppo” (13).

Da qui’ il tema dell’incontro di Campobello di Mazara sullo “sviluppo “che s’interseca con la storia di una associazione ,il CIF,che si è spesa, per oltre mezzo secolo, in azioni di promozione umana per la crescita e lo sviluppo del Paese, rivendicando una maggiore attenzione a favore delle donne, dei loro diritti e non solo di quelli politici nelle istituzioni.

NĂ© si è trattato solo di chiedere la piena attuazione dell’art.3 della Costituzione, con una rappresentanza significativa nelle Istituzioni,possibile anche attraverso lo strumento delle quote rosa.
“Sarebbero molti gli ambiti in cui le donne,grazie al loro specifico genio femminile, potrebbero esercitare il proprio talento nella politica”-scrive A.M.M: Pastorino nel recente editoriale di Cronache e Opinioni(4)

La politica,specie quella odierna,ha un grande bisogno dell’apporto delle donne ed aggiunge la Pastorino:”non solo per la difesa della vita,ma anche per l’equitĂ  e la giustizia sociale,il diritto al lavoro(come speranza di futuro,un reddito minimo d’inserimento,la creazione di un fondo per non autosufficienti,un fisco che, recuperando l’aspetto etico della contribuzione, si confronti con la solidarietĂ  come segno d’appartenenza alla comunitĂ  sociale, una redistribuzione del reddito e una politica di intervento non sbilanciata sul versante delle imprese, che tuteli non solo nelle parole ma anche nei fatti la famiglia)”.

“Il tema dello sviluppo dei popoli”,per la Caritas in Veritate ,”è legato intimamente a quello dello sviluppo di ogni singolo uomo. La persona umana per sua natura è dinamicamente protesa al proprio sviluppo”. (68)lavoro1.jpg

E qui un affondo alla trascendenza, allo sviluppo come vocazione e dono:”Lo sviluppo ha bisogno di cristiani con le braccia alzate verso Dio,nel gesto della preghiera, cristiani mossi dalla consapevolezza che l’amore pieno di veritĂ ,Caritas in Veritate, da cui procede l’autentico sviluppo,non è da noi prodotto, ma c’è donato. Lo sviluppo implica attenzione alla vita spirituale,di fraternitĂ  spirituale in Cristo di affidamento alla provvidenza,di amore e di perdono, di rinuncia a se stessi, di accoglienza del prossimo,di giustizia e di pace”. “Trasformare i cuori di pietra in cuori di carne”.

Si appalesa come i temi dell’accoglienza, della giustizia, della pace,diventino per il CIF,come per i movimenti ecclesiali ,essenziali progetti da realizzare “assieme” sul piano della formazione, dell’integrazione scolastica, della cittadinanza, della salute, della casa, delle attivitĂ  culturali con gli immigrati e le loro famiglie, della cooperazione internazionale.

La Lettera ai Romani dell’Apostolo Paolo, chiude la Caritas in Veritate: ”La caritĂ  non sia ipocrita:detestate il male,attaccatevi al bene;amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda.”

E l’impegno di realizzare lo”sviluppo di tutto l’uomo e di tutti gli uomini”, si trasferisce (79) nel laicato del CIF e dell’associazionismo ecclesiale, nel richiesto dominio della Tecnologia, per la difesa della vita, nell’attenzione e nella presenza nei mezzi di Comunicazione come occasione d’umanizzazione, verso valenze di fraternitĂ  nel far crescere la comunione della famiglia umana.