Oltretutto il recupero e l’apertura del nuovo cimitero di contrada Cutusio si impongono alla luce del fatto che quello urbano è quasi del tutto saturo ed è diventato impossibile reperire ulteriori spazi dove costruire nuovi loculi.
L’intervento prevede in particolare il ripristino di parte dei fabbricati esistenti ed in particolare degli uffici amministrativi, della sala di attesa per i parenti, dell’obitorio, dei bagni, dei viali che saranno illuminati; nonché dei locali dove posizionare le celle frigorifere, la cabina elettrica totalmente distrutta dai vandali e l’alloggio per il guardiano. “Dopo il recupero delle strutture esistenti l’Amministrazione Comunale dovrebbe procedere con l’espletamento degli atti amministrativi per la costruzione del primo lotto di loculi, 1000 posti, e provvederemo ad assegnare i lotti di terreno a quanti vorranno costruirvi delle cappelle gentilizie.
La nostra redazione si è più volte occupata dell’abbandono di questa struttura.
Progettato nel 1985, il nuovo cimitero non sfugge alla tradizione che scandisce ciclicamente il percorso delle opere pubbliche marsalesi: progettazione, appalto, indagini, vandali in azione, arresti.
Nell’ambito dell’operazione “Peronospera III” gli inquirenti scoprirono che Filippo Chirco,imprenditore, insieme all’allora responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Marsala, Rosario Esposto, e Vincenzo Zerilli (tabaccaio che secondo gli inquirenti teneva i collegamenti tra le cosche e l’Amministrazione Comunale) si sarebbe attivato per far aggiudicare all’impresa “Sicilstrade”, con un ribasso minimo, l’appalto del secondo stralcio dei lavori per la costruzione del nuovo cimitero. l’appalto del secondo stralcio dei lavori per la costruzione del nuovo cimitero di Marsala (aggiudicato dalla Sicilstrade srl per una base d'asta pari a 3.545.855.162 di lire). I fatti risalgono al settembre del 2001 e l’architetto Esposto avrebbe pilotato quella gara in cambio di 50 milioni di lire avuti da Chirco e Zerilli.
Processato con rito abbreviato per turbativa d’asta ed estorsione nell’aprile del 2007 Chirco era stato condannato a 9 anni dal gup di Palermo Marina Petruzzella. Lo scorso aprile la terza sezione della Corte d’appello di Palermo lo ha condannato a 6 anni di carcere.
Nel 2008 questa vicenda giudiziaria acquisisce un nuovo imputato, Salvatore Di Girolamo, imprenditore e presunto faccendiere di Matteo Messina Denaro. A Salvatore Di Girolamo viene contestato il concorso nella stessa turbativa d'asta relativa al cimitero, insieme a Esposto, Chirco e Zerilli. Di Girolmao era titolare della Sicilstrade Srl. Le presunte responsabilità di Salvatore Di Girolamo sono emerse da alcune intercettazioni, riscontrate con le dichiarazioni rese, anche in sede processuale, dal pentito d’onore Mariano Concetto e da Vincenzo Laudicina, ex consigliere comunale di Marsala.
Vincenzo Laudicina, al processo “Peronospera III”, (udienza del 20 Maggio 2007) dichiarò sul nuovo cimitero di Contrada Cutusio: “Non ricordo il nome del progettista, tuttavia posso assicurare che si trattava di una persona ‘vicina’ a Rosario Esposto. L’impresa che si aggiudicò nel 2001 l’appalto fu quella di Salvatore Di Girolamo, il quale mi risulta fosse solito intervenire negli appalti pubblici ‘acquistandoli’, cioè versando una quota fissa del 10 per cento. E così fece quella volta consegnando i soldi ad Esposto in mia presenza”.