La frana di Maierato e i fenomeni franosi di San Fratello, Brolo e Raccuja, nel Messinese, hanno riacceso i riflettori sull'elevatissimo rischio frane che incombe in questa porzione del Sud". I geologi puntano il dito contro gli "interventi antropici come l'attività estrattiva non regolata, l'inquinamento del suolo e delle acque, l'abbandono delle attività agricole nelle zone zone collinari e montane, la disordinata urbanizzazione, soprattutto delle coste, che unita all'incremento di eventi meteorologici estremi hanno causato disastri idrogeologici".
Violo sottolinea positivamente "la scelta della Regione Calabria di destinare una quota importante dei fondi strutturali comunitari, circa 850 milioni, al Piano di difesa del suolo, ma segnaliamo ritardi nell'attivazione delle procedure relative alla prima fase, che prevede 228 interventi per un impegno di circa 170 milioni. Intanto i comuni calabresi rischiano il dissesto finanziario per le spese delle 'somme urgenze'".