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01/03/2010 08:05:16

Colpi di mitra contro un peschereccio di Mazara del Vallo

 E’ stata la Direzione marittima di Palermo a captare ieri il segnale satellitare lanciato dal blue-box a bordo del Luna Rossa, quando i libici hanno accostato il peschereccio mazarese di proprieta’ dell’armatore Filippo Pecoraro. Dalle prime notizie, l’imbarcazione si trovava a 36 miglia circa dalle coste libiche, nella zona di pesca protetta istituita dal Paese Nordafricano. ”I libici – dice l’assessore provinciale di Trapani alla Pesca, Nicola Lisma – avrebbero seguito il peschereccio mazarese sino a mezzanotte circa. Poi lo avrebbero lasciato andare via. Secondo quanto raccontatomi dall’armatore sarebbe stato anche speronato”.
L’assessore Lisma spiega che da notizie avute dalla Capitaneria di porto, il Luna Rossa al momento dell’affiancamento da parte dei libici stava pescando, ”mentre – aggiunge – secondo quanto riferitomi dall’armatore, era solo in transito, diretto verso l’Egitto”. Quando i militari libici si sono accostati al peschereccio, intimando di seguirli in porto, l’equipaggio ha cambiato rotta ed e’ fuggito. Inseguito, il peschereccio e’ stato mitragliato ma per fortuna non ci sono stati feriti. ”Qualunque situazione non puo’ giustificare l’uso della forza – dice il sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi – e ancor piu’ quella delle armi. Come parlamentare e sindaco chiedero’ un immediato intervento del nostro governo presso le autorita’ libiche”. Il Luna Rossa e’ uno dei sei pescherecci del Distretto di Mazara del Vallo-Cosvap, che nei mesi scorsi hanno preso parte alla campagna di pesca in acque egiziane. L’attivita’ in Egitto rientrava nel programma di cooperazione nella filiera ittica stabilito tra il Distretto produttivo per la pesca mazarese e il governo egiziano, siglato anche dalla Regione Siciliana. L’obiettivo dell’intesa era quello di attuare, con i marittimi egiziani, la pesca d’altura del gambero rosso. Secondo l’accordo i pescatori egiziani avevano diritto a un quarto del pescato; gli armatori mazaresi fruivano di uno sconto del 50 per cento sul prezzo del carburante e potevano tsazionare gratuitamente nei porti egiziani.

"L' equipaggio é provato ma per fortuna sta bene. Quello che è accaduto al Luna Rossa ieri sera non deve più accadere a nessuno, anche perché il peschereccio non stava pescando ma era soltanto in transito ed era diretto verso l'Egitto. Il mio appello al Governo italiano è che possa porre veramente fine a questo tipo di ripicche da parte dell'esecutivo libico nei nostri confronti". Lo afferma Filippo Pecoraro, uno degli armatori del peschereccio mazarese 'Luna Rossa'. Pecoraro racconta che "l'equipaggio del Luna Rossa è stato affiancato dalla motovedetta dei libici che senza dire nulla hanno subito cominciato a bersagliarli con raffiche di mitra. Il comandante ha avuto la prontezza di spirito di inserire il pilota automatico e di fare rotta verso Nord. Nel frattempo i libici oltre a colpire la plancia con le raffiche di mitra hanno speronato il peschereccio".
"Grazie a Dio non è successa una catastrofe. Due ore dopo lo speronamento non si sono uditi più i colpi di mitra ma i libici sono andati via solo quando il Luna Rossa era a circa 70 miglia dalla loro costa. - afferma Pecoraro - Ora il natante viaggia verso Mazara con l'assistenza di un altro peschereccio, il Gemma Prima". Il 'Luna Rossa', è abilitato alla pesca nel Mediterraneo, ha una stazza di 202 tonnellate, è lungo poco più di 30 metri. A bordo vi sono il comandante Domenico Asaro, 46 anni, Filippo Quinci (direttore di macchina), 51 anni, Antonino Greco (nostromo), 69 anni, Vito Randazzo (giovanotto di macchina), 33 anni, Michele Ingrande (marò) 47 anni, tutti mazaresi e i tunisini Bouchnak Kacem (giovanotto di macchina) 50 anni, Salem Mabrouk (marò) 57 anni e Mohsen Kesraovi (marò) 46 anni. Ad Asaro 14 anni fa sempre i libici, sequestrarono il peschereccio 'Osiride' che fu condotto, con l'equipaggio, a Misurata. L'armatore fu imprigionato per sei mesi nelle carceri libiche e poi non ebbe più restituito il natante nonostante la società armatrice avesse pagato una ammenda di 26 milioni di lire.

Dichiara il consigliere comunale Vito Gancitano: "Ancora una volta assistiamo a un tentativo di sequestro di un nostro motopesca, da parte delle autorità libiche che rievoca tristi ricordi e che sono la dimostrazione di una vera contraddizione del Governo libico. Mentre il nostro Governo continua a sostenere diverse iniziative dall’altra parte assistiamo a un attacco che di collaborazione non ha nulla che vedere.
Il nostro Governo in questi mesi ha fornito diverse motovedette al Governo Libico, forse le stesse che hanno provato a speronare prima e mitragliare dopo il natante Luna Rossa.
Non riesco più a capire se i nostri pescatori, uscendo dal porto di Mazara del Vallo, vanno a guadagnare un pezzo di pane o vanno in guerra.
Di richieste di appello per fare intervenire il nostro Governo in modo deciso nei confronti del Governo Libico se ne sono fatte diverse senza che si sia raggiunto nulla di concreto per la nostra marineria.
Ritengo che negli incontri bilaterali di collaborazione costruttiva tra i due governi si debba discutere per risolvere definitivamente la problematica prima di assistere nuovamente ad un attacco.
Nei prossimi giorni il gruppo consiliare di cui faccio parte “Liberi per PDL “ si farà promotore di una richiesta di consiglio comunale straordinario".