Giovedì Santo 1 Aprile ore 10.00 Cattedrale “San Lorenzo” Santa Messa del “crisma”.
Tutti i sacerdoti della diocesi si ritroveranno alle ore 9,30 presso la chiesa del Collegio per un breve momento di preghiera comunitario e per gli auguri di Pasqua che il vicario generale rivolgerà al vescovo e ai confratelli.
Alle 10,00 si avvierà al canto delle Litanie a Gesù Sommo sacerdote la solenne processione d’ingresso verso la chiesa cattedrale nella quale il vescovo presiederà la concelebrazione della Santa Messa Crismale con tutti i sacerdoti della diocesi, quale segno della stretta comunione tra il Pastore della Chiesa locale e i suoi fratelli nel Sacerdozio ministeriale.
Poiché il Giovedì santo si fa memoria dell’istituzione del sacerdozio, i presbiteri presenti alla celebrazione presieduta dal vescovo ed unica per tutta la diocesi rinnovano collegialmente e pubblicamente le loro promesse di fedeltà a Cristo e alla Chiesa.
Nel corso di questa intensa celebrazione vengono benedetti:
• L’olio dei catecumeni che servirà per l’unzione dei bambini e degli adulti che richiedono il battesimo.
• L’olio degli infermi con il quale si ungeranno gli ammalati.
• Il sacro Crisma (olio misto a preziose fragranze profumate alcune provenienti dalla Terra Santa e da un antico monastero greco sito nel monte Athos) con il quale si ungeranno i battezzati, i cresimati, i nuovi sacerdoti, i nuovi altari e le nuove chiese.
A conclusione della celebrazione i sacerdoti si riuniranno per un pranzo fraterno in seminario con il vescovo
Con la celebrazione serale del Giovedì Santo ha inizio il triduo "della morte sepoltura e risurrezione" del Signore “centro di tutto l’anno
liturgico”. Alle ore 19.00 nella Cattedrale “San Lorenzo” si terrà la messa vespertina pontificale della “cena del Signore”.
In tutte le parrocchie della diocesi sono presentate all’inizio della celebrazione gli oli santi benedetti dal vescovo nella messa crismale.
I temi dominanti la celebrazione eucaristica nella quale si fa memoria dell’ultima cena di Gesù sono: l’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio ministeriale e il comandamento dell’amore fraterno.
La liturgia, pertanto, propone:
1. il rito della lavanda dei piedi
il vescovo, richiamando il gesto di Gesù che amò i discepoli fino alla fine, laverà i piedi a 12 ministranti che rappresentano i 12 apostoli.
L’invito a vivere la carità si prolunga nella processione offertoriale accompagnata dall’antico inno dell’amore cristiano Ubi caritas et amor Deus ibi est.
2. l’adorazione prolungata dell’Eucaristia che a conclusione della celebrazione verrà custodita nell’altare della deposizione dell’eucarestia appositamente preparato per l’occasione.
Gli altari dell’Eucarestia vengono riccamente ornati di fiori: vengono chiamati erroneamente “sepolcri” e vengono visitati da migliaia di fedeli.
Altri due elementi caratterizzano la celebrazione: Durante il canto del Gloria suoneranno per l’ultima volta fino alla notte di Pasqua, le campane di tutte le Chiese.
Alla fine della celebrazione si “spogliano” delle tovaglie liturgiche tutti gli altari della chiese.
E' difficile risalire alle origini del rito dei "
Venerdì Santo 2 Aprile Giorno di astinenza e digiuno (prima della riforma liturgica del 1955 ad opera di Pio XII vi era anche il digiuno eucaristico).
L’azione liturgica si svolge nel primo pomeriggio richiamando le ultime ore di Cristo. In Cattedrale la celebrazione dell’adorazione della croce si tiene invece alle ore 19.00, dopo il passaggio della processione dei “Misteri”.
L’ingresso del celebrante è caratterizzato da una profonda austerità legata al tono dell’intera celebrazione:
• non viene eseguito alcun canto;
• la processione d’ingresso si snoda accompagnata da un profondo silenzio e si conclude con la prostrazione del celebrante dinanzi l’altare.
Gli altri momenti della celebrazione sono:
1. La liturgia della Parola durante la quale si legge la passione del Signore secondo il vangelo di Giovanni e si propone una lunga e particolare preghiera universale risalente al V secolo; alcune delle preghiere sono state comunque modificate (vedi sotto il pontificato di Giovanni XXIII quella per gli ebrei) per rispondere alla sensibilità e alla situazione del mondo contemporaneo
2. L’adorazione della Croce: La Chiesa innalza, presenta ed adora il segno vittorioso di Cristo: la Croce, albero della salvezza.
3. la comunione con le specie eucaristiche consacrate durante la messa del giovedì Santo.
La celebrazione non si conclude con la benedizione ma con la preghiera super populum che sintetizza i temi della liturgia e proietta nella luce della Pasqua.
Parallelamente all’ingresso l’assemblea si scioglie in silenzio.
La liturgia del Venerdì santo, seppur nell’austerità e nel tono penitenziale che la caratterizza, non si presenta come una liturgia funebre e luttuosa ma la contemplazione del sacrificio cruento di Cristo; ecco che, infatti, la Chiesa bizantina in un antico testo canta: «Adoriamo la tua croce Signore, lodiamo e
glorifichiamo la tua risurrezione! Dal legno della croce è venuta la gioia in tutto il mondo».
Sabato Santo: sabato 3 Aprile . È il giorno del grande silenzio – perché – come dice un’antica omelia, «il Re dorme. La terra tace perché il Dio fatto carne si è addormentato ed ha svegliato coloro che da secoli dormono».
È la celebrazione silenziosa del tempo sospeso e dell’imitazione delle pie donne che nella sera del venerdì santo, dopo che fu sepolto Gesù: «Erano lì,
davanti al sepolcro» (Mt 27,61); ma è anche il giorno in cui la chiesa si raccoglie con la Vergine Madre che veglia il corpo del Figlio nell’attesa della Risurrezione gloriosa.
Le Chiese orientali celebrano il mistero della discesa di Cristo agli inferi.
Azione extraliturgica: la comunità parrocchiale della cattedrale dalle ore 09.00 si inserirà nella processione dei misteri, al seguito dell’Addolorata.
Nelle parrocchie è il giorno dedicato al sacramento della riconciliazione (confessione)
Sabato Santo 3 aprile Ore 22.30 Cattedrale “San Lorenzo”: Veglia Pasquale presieduta dal vescovo.
E’ la madre di tutte le veglie; essa si colloca al cuore dell’Anno liturgico, al centro di ogni celebrazione.
Nel cuore della notte i cristiani celebrano la vera pasqua, la liberazione dalla schiavitù del peccato e della morte. Cristo nostra pasqua è risorto.
La liturgia prevede:
1. Il Lucernale con la benedizione del Fuoco Nuovo, l’accensione del Cero pasquale che rimarrà acceso per 50 giorni, l’accensione delle candele dei fedeli e di tutta la chiesa, il canto dell’Exsultet, l’antico inno attribuito a sant’Ambrogio e che proclama la felix culpa di Adamo e inneggia a Cristo, centro del cosmo e della storia, che, con la sua luce serena, sconfigge le tenebre della mondo.
2. la liturgia della parola che ripercorre la storia della salvezza dalla Creazione alla risurrezione del Cristo.
3. la liturgia Battesimale (sin dai primi secoli la chiesa celebra la notte di pasqua il sacramento del battesimo)
4. la liturgia eucaristica.
Quest’anno riceveranno il Battesimo, la Cresima e la prima comunione 5 adulti.
Domenica di Pasqua, resurrezione del Signore: Alle ore 10.30 processione di Cristo Risorto dalla Chiesa del Purgatorio alla Basilica Cattedrale.
Alle ore 11.30 il vescovo celebrerà il pontificale
giorno assolutamente nuovo per l’umanità , giorno che illumina la storia del mondo e inaugura la nuova creazione.