Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
17/03/2010 07:38:02

Rinviato al 25 Maggio il processo a Marsala per la scomparsa di Denise Pipitone

 

Il processo è stato rinviato al 25 maggio. Il Tribunale presieduto da Riccardo Alcamo si è riservato la decisione riguardo alle richieste avanzate dalla difesa di Jessica Pulizzi, la sorellastra della bimba che è accusata di sequestro: il legale Gioacchino Sbacchi, in particolare, ha sollevato un problema di competenza de Tribunale, sostenendo che il procedimento dovrebbe essere trasferito al Tribunale dei Minori di Palermo, perché Jessica era 17enne all’epoca in cui è avvenuto il rapimento della piccola Denise. Si è costituita parte civile la madre Piera Maggio che ha detto: «Basta silenzi, voglio la verità».

Jessica Pulizzi, assente all'udienza perché dicono i suoi legali, è malata, è imputata per concorso in sequestro di minore, con l'aggravante applicata quando la vittima ha meno di 14 anni, insieme all'ex fidanzato, il tunisino Gaspare Ghaleb, che però deve risp48ca1d6bdcf05_zoom.jpgondere solo di false dichiarazioni al Pm. Per l'accusa, la ragazza, che all'epoca dei fatti era ancora minorenne, avrebbe rapito per vendetta e gelosia la sorellastra, frutto di una relazione extraconiugale del padre.

Al processo si sono costituiti parte civile Piera Maggio e Tony Pipitone, genitori di Denise, e Piero Pulizzi, il padre naturale della piccola rapita e dell'imputata. Quest'ultimo ha spiegato la sua decisione "sofferta", sottolineando di non volersi costituire "contro mia figlia, ma per conoscere la verità".

Anche la madre di Jessica Pulizzi, Anna Corona, risulta indagata per lo stesso reato, ma in un altro troncone di indagine aperto in seguito alle sollecitazioni del difensore di Piera Maggio, l'avvocato Giacomo Frazzitta. Il Gip di Marsala, Caterina Greco, ha infatti incaricato i carabinieri del Ris di eseguire un "accertamento unico irrepetibile" in un casolare di Villagrazia di Carini (Palermo) nella disponibilità di Anna Corona, che potrebbe essere stato utilizzato come prigione per tenere segregata la bimba.

Il giudice ha invece rinviato al 18 marzo l'udienza per l'affidamento dell'incarico agli esperti che dovranno eseguire l'incidente probatorio diretto ad accertare la validità dei tracciati del cellulare in uso alla donna e che si riferiscono ai suoi spostamenti da Mazara del Vallo a partire dalla notte del 2 Settembre 2004.

Anna Corona ha difeso la figlia dall'accusa di essere "un mostro, una ladra di bambini" e ha aggiunto: "sulla mia famiglia si è abbattuta la violenza psicologica di un processo mediatico". Una tesi sostenuta anche dal legale di Jessica Pulizzi, l'avvocato Gioacchino Sbacchi, che lamenta un "massacro mediatico" nei confronti della sua assistita.

 Ma Piera Maggio, mamma della piccola Denise, ribatte: "L'unico massacro è quello al quale sono stata sottoposto io da cinque anni. Adesso chiedo giustizia".

"Mi aspetto che quanti in questi ultimi 5 anni e mezzo - ha aggiunto la mamma di Denise - non hanno chiarito la loro posizione possano dare un contributo per chiarire qual'è stata la realtà dei fatti. Siamo sulla pista giusta e le persone che sono per adesso sotto accusa hanno tanto da chiarire ancora e devono dire la verità. Il tempo trascorso per chiarire i fatti è stato molto lungo".

"Questi imputati - ha aggiunto - si sono trincerati dietro i loro diritti però non hanno tenuto in considerazione che questa vicenda riguarda una bambina che quando è scomparsa aveva 4 anni. Parlano di fratellanza e amore ma non si comportano di conseguenza".

I pubblici ministeri Laura Cerroni e Anna Sessa e le parti civili si sono opposte alla richiesta della difesa dell'imputata di concorso in sequestro di minore sulla competenza territoriale del tribunale. Nonostante, hanno sostenuto, il reato sia stato compiuto quando la Pulizzi aveva solo 17 anni, le conseguenze permangono anche successivamente.

Il legale di Pietro Pulizzi ha inoltre difeso il diritto del suo cliente a costituirsi parte civile. Il tribunale di Marsala presieduto da Riccardo Alcamo ha rinviato ogni decisione alla prossima udienza convocata per il 25 maggio prossimo.