Nel Progetto Esecutivo presentato al Ministero Sviluppo Economico e all’Assessorato Regionale al Turismo si legge il rammarico per aver abbandonato “l’enfasi internazionale della campagna pubblicitaria” in quanto ritenuta troppo onerosa e di ripiegare sua una comunicazione prevalentemente regionale. Quotidiani, periodici, radio, televisioni, siti internet, circoli velici, aeroporti, stampa di settore: ognuno avrà la sua piccola parte, esattamente 160.000 euro, gli spiccioli. La restante parte è stata spesa in questo modo: 50mila euro per la partecipazione alla Bit di Milano e 250.000 euro per… Ryanair: la compagnia aerea ha inserito nel proprio sito internet dei link che indirizzano al sito web della Regata, da Marzo fino al 24 di Aprile. Tutto qua. Si spendono 250.000 euro perché “il 30% delle persone che ha ricercato online argomenti legati ai viaggi, ha poi acquistato un servizio turistico nelle 8 settimane successive”.
Al di là della sproporzione di trattamento economico, pianificare una campagna pubblicitaria sul sito della Ryanair un mese prima della regata è un altro esempio dello “strabismo” tipico di questa manifestazione. Scrivere che “il web marketing rappresenta la frontiera della comunicazione del futuro” e riportare il numero di accessi al sito Ryanair.com non basta, non più. Il target va cercato, informato, coinvolto. Qualsiasi esperto di marketing territoriale boccerebbe questo tipo di strategia che, alla luce della durata dell’evento e del patrimonio ricettivo locale, appare del tutto eccessiva. E per fortuna che la Provincia, grazie ad un accordo di co-marketing con Airgest è riuscita ad ottenere uno sconto del 40% sul prezzo di mercato, altrimenti non ci sarebbero stati i fondi per stampare qualche volantino… Tutto questo per un iniziativa che non coinvolge l’intera provincia, ma rappresenta un capriccio per il solo capoluogo, che spenderà appena 40.000 euro contro una spesa totale 1.287.000.000 euro. In occasione di eventi che pretendono una grande rilevanza bisognerebbe massimizzare la collaborazione con tutti i soggetti economici presenti sul territorio al fine di massimizzare la valorizzazione economica degli stessi e la ricaduta socio occupazionale. Turano invece ha pensato soltanto a noleggiare un veliero di 40 metri per i VIP , a stanziare 39.000 euro per l’adeguamento di Villa Nasi “per renderlo fruibile sulla base degli standard richiesti”, a impegnare 97.000 euro per noleggiare mobili e attrezzature per allestire il “Village – Piazza Sikania”. 1.287.000.000 euro per 4 giorni di passione. 250.000 a favore di un solo soggetto economico. Poi non ci sono i soldi per le strade, per le scuole, per le riserve naturali. Magari non ci sono neanche i soldi per noleggiare uno stand al Vinitaly 2010, cosa che darebbe un po’ di visibilità ai piccoli produttori vinicoli che, in questo momento, non si possono permettere grandi piani di comunicazione.