La decisione presa dalla commissione regionale nel definire la "tabella di confluenza dei percorsi degli istituti tecnici”, cioè gli indirizzi didattici ed i piani di studi delle singole articolazioni scolastiche appare, scrive d’Alì a Centorrino, “una forzatura delle previsioni di legge”, e “sottrarrebbe all'Istituto Tecnico Nautico "Marino Torre" di Trapani la sua stessa ragion d'essere che è quella che lo lega nei secoli ai giovani trapanesi che trovano poi lavoro nelle marine mercantili di tutto il mondo, e che non può certamente ritrovarsi nella sola e ben differente articolazione "costruzione del mezzo", per altro di nuova assegnazione.
Il Nautico di Trapani svolge corsi per capitani e macchinisti a favore di recentocinquanta (350) alunni. Un dato, ricorda d’Alì che “ha registrato un sensibile incremento negli ultimi anni in virtù di una forte crescita dell'interesse della popolazione scolastica ad una rinnovata cultura del mare e delle sue prospettive di lavoro affermatasi nella nostra città di Trapani”. Inoltre d’Alì ricorda all’assessore Centorrino “come l'eventuale eliminazione dell'articolazione "conduzione del mezzo" ed il suo trasferimento ad altra lontana sede (che non l'ha mai svolta) significherebbe di fatto precludere l'accesso per tante famiglie al consolidato desiderio e diritto di istruzione per i loro giovani, condurrebbe alla rapida chiusura di un antico istituto tra i più qualificati e qualificanti dell'istruzione superiore provinciale, sarebbe, infine, incomprensibile ai più, docenti, allievi, famiglie, società civile nella sua interezza”.
D’Al’ chiede a Centorrino di intervenire affinche “venga corretto quello che ancor oggi può giustificarsi come un refuso o un errore materiale dovuto ad una frettolosa lettura del nuovo ordinamento e ad una non approfondita considerazione della realtà esistente”.