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23/03/2010 20:30:00

Una commissione regionale propone la modifica delle le funzioni didattiche del Nautico di Trapani. Il senatore Antonio d’Alì si oppone

Un indirizzo che non è stato gradito dal senatore Antonio d’Alì che ieri mattina ha inviato all’assessore regionale alla dali2.JPGPubblica Istruzione, Mario Centorrino, una lunga lettera con la quale viene richiamata attenzione sull’“urgente ed anomalo caso” che riguarda “il glorioso ed attivo "Istituto Tecnico Nautico Marino Torre di Trapani", che da oltre 150 anni forma una delle classi di ufficiali di mare - capitani e macchinisti- tra le più apprezzate al mondo”. Anomalo perché il nautico di Trapani, appunto, perderebbe la storica funzione di insegnamento di “conduzione del mezzo” per acquisire quella di “costruzione del mezzo”. Paradossalmente la prima funzione didattica verrebbe invece assegnata all’istituto tecnico industriale (non nautico) d'Altavilla di Mazara del Vallo.

La decisione presa dalla commissione regionale nel definire la "tabella di confluenza dei percorsi degli istituti tecnici”, cioè gli indirizzi didattici ed i piani di studi delle singole articolazioni scolastiche appare, scrive d’Alì a Centorrino, “una forzatura delle previsioni di legge”, e “sottrarrebbe all'Istituto Tecnico Nautico "Marino Torre" di Trapani la sua stessa ragion d'essere che è quella che lo lega nei secoli ai giovani trapanesi che trovano poi lavoro nelle marine mercantili di tutto il mondo, e che non può certamente ritrovarsi nella sola e ben differente articolazione "costruzione del mezzo", per altro di nuova assegnazione.

Il Nautico di Trapani svolge corsi per capitani e macchinisti a favore di recentocinquanta (350) alunni. Un dato, ricorda d’Alì che “ha registrato un sensibile incremento negli ultimi anni in virtù di una forte crescita dell'interesse della popolazione scolastica ad una rinnovata cultura del mare e delle sue prospettive di lavoro affermatasi nella nostra città di Trapani”. Inoltre d’Alì ricorda all’assessore Centorrino “come l'eventuale eliminazione dell'articolazione "conduzione del mezzo" ed il suo trasferimento ad altra lontana sede (che non l'ha mai svolta) significherebbe di fatto precludere l'accesso per tante famiglie al consolidato desiderio e diritto di istruzione per i loro giovani, condurrebbe alla rapida chiusura di un antico istituto tra i più qualificati e qualificanti dell'istruzione superiore provinciale, sarebbe, infine, incomprensibile ai più, docenti, allievi, famiglie, società civile nella sua interezza”.

D’Al’ chiede a Centorrino di intervenire affinche “venga corretto quello che ancor oggi può giustificarsi come un refuso o un errore materiale dovuto ad una frettolosa lettura del nuovo ordinamento e ad una non approfondita considerazione della realtà esistente”.