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25/03/2010 06:00:41

D’Alì: “Bisogna intervenire subito per salvare il nostro ambiente dalle frane”

In realtà, nonostante ci sia stato un anno di piogge particolarmente pesante, non è certo il cattivo tempo la causa di questi smottamenti del terreno. Il territorio è abbandonato a se stesso: la forestazione è stata fin troppo tralasciata e le colture tradizionali non si fanno ormai più. E’ nella mancanza di cura del nostro ambiente che dobbiamo cercare le cause degli episodi franosi”.
“C’è una situazione di estrema urgenza- ha continuato D’Alì - che non può più attendere e che richiede dunque interventi immediati di Protezione Civile. La cosa più allarmante è infatti il fatto che questi fenomeni sono sempre più frequenti e numerosi”.
In effetti, se guardiamo agli ultimi dati disponibili (Rapporto sulle frane dell’ex Apat, ora Istituto superiore per la protezione dell’ambiente) sul fenomeno frane, sono circa 470mila i fenomeni franosi registrati in Italia negli ultimi 50 anni, per un totale di circa 20mila kmq, pari al 6,6% dell'intero territorio nazionale. Il dissesto colpisce quasi il 70% dei comuni: 5.596 su un totale di 8.101.
Inoltre, secondo il rapporto Ambiente Italia 2010, ben il 70% del territorio italiano è a rischio frane e le regioni con le più alte percentuali di comuni con abitazioni in zone a rischio sono la Sicilia (93%) e la Toscana (91%).
Una situazione di grave emergenza dunque.
“Ho avuto modo di fare un sopralluogo nelle zone maggiormente interessate dai fenomeni franosi sia in Sicilia che in Calabria e ci sono alcuni quartieri di paesi interamente evacuati perché le frane stanno mettendo a rischio anche la stabilità di parecchi edifici. A causa delle frane verificatesi, ci sono inoltre gravissimi problemi nel transito e nell’agibilità dei territori. Nelle zone del messinese ho constatato che sono state interessate dai fenomeni franosi anche edifici costruiti con regolare licenza. Quindi la situazione non è da addebitarsi all’abusivismo. Piuttosto, penso che sia il caso di rivisitare i piani regolatori vigenti secondo criteri di sicurezza più rigorosi”.
Molto chiaro il punto di vista del senatore Antonio D’Alì riguardo la necessità di interventi tempestivi circa la manutenzione del territorio. Durante la seduta del Senato del 4 marzo, il senatore ha infatti espresso la necessità di interventi immediati della Protezione Civile attraverso “stanziamenti straordinari statali e regionali, non essendo minimamente pensabile che possano provvedervi gli enti locali con le proprie risorse”.
Nel frattempo, martedì 9 marzo è stato approvato dall’Assemblea Regionale Siciliana il Piano Casa per il territorio siciliano. Un Piano Casa, questo, che secondo le associazioni ambientaliste farà ulteriori danni al territorio.
Questo invece il pensiero di D’Alì: “Mi sono permesso di dare all’ARS tre indirizzi da seguire nell’elaborazione del Piano Casa Sicilia: il primo criterio da rispettare è quello della sicurezza, secondo me quello principale. Il secondo criterio da rispettare è quello dell’efficienza energetica. Infine, a seguire, quello dell’estetica. Sono questi tre i criteri da seguire per non mancare l’obiettivo di una riqualificazione e risistemazione del nostro patrimonio immobiliare. Di certo non bisogna fare norme con il solo obiettivo di aumentare le tubature…”.

Pamela Giampino