Il procedimento costituisce lo sviluppo di un’indagine cominciata nel 2008 che portò all’arresto del cardiochirurgo Carlo Marcelletti, nel frattempo morto suicida, e che svelò l’esistenza, all’interno dell’ospedale palermitano, di un ramificato sistema clientelare. I medici, nella primavera del 2009, vennero sospesi in esecuzione di una misura interdittiva del gip.
Sulla carta, l'ospedale Civico di Palermo risultava fra i più attrezzati d'Italia. Ma quando scattavano le emergenze, gli strumenti per le manovre di rianimazione erano sempre pochi. E i respiratori della camera iperbarica non si trovavano. Anche alla cardiochirurgia pediatrica i rifornimenti finivano presto, e non si capiva perché. Per anni, in almeno tre reparti strategici del Civico sono arrivati solo gli elenchi dei materiali. Le forniture restavano fantasma. Con la complicità dei primari, che vistavano l'avvenuta consegna. E poi intascavano le mazzette degli imprenditori, sotto forma di viaggi, lussuose cene e tanti regali. Dall'abbonamento allo stadio a costosi orologi, alle automobili.
Gli investigatori hanno accertato che fra il 2004 e il 2007 alla Rianimazione del Civico sono arrivati prodotti sanitari fantasma per 381.138 euro, tutti regolarmente pagati dall'ospedale. Re avrebbe intascato in totale mazzette per 150 mila euro.
Alla Camera iperbarica gestita da Strano sarebbero invece arrivate apparecchiature fantasma per 343 mila euro. Il responsabile della struttura è accusato di aver intascato quasi 50 mila euro, pagati in contanti e assegni, ma anche attraverso cene e una maxi trasferta a Bruxelles per un convegno costata 11 mila euro.