Colpa del punteruolo rosso, ma anche di un'amministrazione che - come molte altre in Sicilia - nulla ha fatto per lottare davvero lo sciagurato insetto.
E meno male che la situazione, già due anni fa, secondo la Regione "era sotto controllo". E invece il punteruolo è andato avanti con la sua strage. Ha aggredito le palme canariensi di mezza Sicilia condannandole a morte.
E pensare che non si sono risparmiati mezzi. Il decreto ministeriale di lotta obbligatoria contro il punteruolo rosso consentiva l´impiego di alcune sostanze chimiche, principi attivi da somministrare attraverso endoterapia, alla base del tronco, o per aspersione, sulla chioma. La Sicilia era piena di buone intenzioni, perché è stata la prima regione ad emanare un decreto che arginasse la diffusione della "peste rossa" e ha poi avviato il progetto "Fitopalmintro", che prevede il monitoraggio continuo e costante di alcune palme proprio davanti alla facoltà di Agraria dell´Università di Palermo.
A Trapani si sono sperimentate trappole con feromoni in grado di catturare fino a 150 insetti alla settimana.
L'Amministrazione Comunale di Marsala da un lato ha portato avanti campagne di sensibilizzazione per i cittadini, ma dall'altro ha adottato comportamenti incomprensibili. Nel nuovo centro artigianale in Contrada Amabilina sono state piantate ai fianchi della strada proprio palme delle specie più soggette all'attacco del punteruolo....Invece nel parco di Salinella (se e quando si farà ) è stata prevista la piantagione delle palme dactylifere e whascingtoniane, nonrmalmente più difficilmente soggette alle azioni dell'insetto indiano.